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Estate e colpi di calore nel gattoIn estate le temperature e l'umidità aumentano ed è facile essere a rischio per i colpi di calore, questo vale per l'uomo ma anche i nostri amici gatti.
Riconoscere un colpo di calore nel nostro gatto è abbastanza semplice, perchè il suo comportamento cambia in maniera molto evidente.
Un colpo di calore nel gatto si riconosce dal respiro corto e affannoso, aumento della temperatura oltre i 40°, segni di debolezza e irrequietezza o sintomi di spossatezza e perdita di coscienza.
Come evitare i colpi di calore nel gatto?
Come per gli uomini così come per i gatti, in caso di temperature elevate, la prima cosa da fare è non esporsi al sole , ma cercare delle aree all'ombra e ben arieggiate.
Sappiamo che i gatti non bevono molto per loro natura, così per incentivarli ad idratarsi di più, posizioniamo delle fontanelle automatiche in casa e in giardino e privilegiamo al cibo secco quello umido, almeno nella stagione estiva.
In questo modo per il gatto sarà più naturale mantenere la giusta idratazione e grado di temperatura.
Se questo non dovesse essere sufficiente, possiamo aggiungere un tappetino rinfrescante dove il gatto potrà riposare e rigenerarsi dopo aver giocato o passeggiato.
Il tappetino rinfrescante non necessita di particolari trattamenti, dovrà essere solo riposto in una zona all'ombra, fresca e liscia per raggiungere autonomamente la temperatura ideale, dove il gatto gradualmente raggiungerà la temperatura ideale.
[amazon_auto_links id="2532"]
Come gestire un di colpo di calore nel gatto?
Se notiamo i sintomi sopra descritti nel nostro gatto, la prima cosa da fare con molta calma, è quella di avvolgere il nostro amico in un asciugamano umido, in modo da contrastare l'elevato calore corporeo.
Il gatto non ha ghiandole sudoripare sufficienti a regolare la temperatura corporea, ed espellono il calore solo attraverso i cuscinetti delle zampe, così per abbassare più rapidamente la temperatura, possiamo fargli una piccola doccia con acqua fredda, in modo da far evaporare il calore e l'umidità depositatasi sulla pelle.
Se però notiamo che nonostante il nostro intervento, lo stato fisico del nostro gatto non cambia, dobbiamo rivolgerci immediatamente al veterinario, che provvederà a stabilizzare la frequenza cardiaca e ad idratare il nostro gatto con terapie ad infusione.
sapevi che
puoi scaricare gratis la nostra app quiinzona e leggere nuovi consigli e curiosita' su animali, ottica, erboristeria, benessere, etc e trovare anche il negozio di animali più vicino a te scarica gratis ora, ed usa le fidelity card, le offerte, i coupon e buoni acquisto e prenota i servizi disponibili
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12 Agosto 2020animali domestici / cani / consigli utili / curiositàdettagli
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Pettorina o collare cosa scegliere?Pettorina o collare cosa scegliere? E' quello che ci si chiede sempre quando si adotta un cane, e la scelta non sempre facile ed ovvia.
E' l'eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti.
Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo.
Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane?
La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto.
Nel primo caso, bisogna fare attenzione a non creare dei traumi all'animale quando si cerca di contenerlo o indirizzarlo verso un'altra direzione, nel secondo caso fare attenzione alla postura che assume il cane quando cammina a causa della imbragatura che potrebbe risultargli ingombrante.
[amazon_auto_links id="2532"]
Esiste il collare fisso, che non si allarga e non si stringe, a meno che non lo si faccia manualmente prima di applicarlo. Non deve essere nè troppo largo nè troppo stretto, altrimenti il cane potrebbe sfilarselo o farsi male. La giusta misura è quella che prevede la larghezza di un dito tra collare e collo del cane.
Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all'animale.
Poi ci sono le pettorine Svedese ad H , la Norvegese a Y e quella a X, ognuna di loro più o meno ingombranti e facili da gestire nella vestizione, tutte più o meno confortevoli nel momento in cui si fa pressione per controllare l'animale.
Inutile dire che la scelta tra il collare o la pettorina non spetta solo a noi, ma anche al nostro amico a quattro zampe, così quando andiamo in negozio oltre ad affidarci ai consigli del venditore, facciamo indossare il supporto direttamente al cane e vediamo la sua reazione, perchè ricordiamoci che la prima cosa è il suo benessere.
sapevi che
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28 Luglio 2020animali domestici / animali speciali / cani / consigli utilidettagli
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Cani guida per non vedenti e detrazioni fiscaliI cani guida per non vendenti, sono cani da assistenza addestrati per aiutare le persone ipovedenti o affette da cecità a superare gli ostacoli, consentendogli di vivere la quotidianità in modo più facile.
Ci sono cani guida anche per aiutare le persone affette da epilessia, che come quelli per i non vedenti, seguono un addestramento molto particolare con costi importanti, ed è per questo che lo stato prevede delle detrazioni fiscali per l'acquisto e le spese di mantenimento dei cani guida.
Non tutte le razze di cani sono adatti a diventare cani guida, perchè per questo tipo di supporto alle persone non vedenti o affette da epilessia, è richiesto un carattere tranquillo, attento , coraggioso, vivace ma non troppo aggressivo, ed è per questo che si prediligono le razze come labrador, golden retriever, ma anche pastori tedesco, pastori belga e scozzesi.
[amazon_auto_links id="2532"]
Chi può chiedere la detrazione fiscale sui cani guida?
Secondo la normativa fiscale attualmente in vigore in Italia, una persona non vedente può portare in detrazione dall’Irpef il 19% delle spese sostenute per l’acquisto del cane guida, una sola volta in un periodo di 4 anni (salvo i casi di perdita dell’animale).
La detrazione può essere calcolata sull’intero ammontare del costo sostenuto ed è fruibile dal disabile o dal familiare di cui il non vedente è fiscalmente a carico.
Può essere utilizzata, a scelta del contribuente, in unica soluzione o in quattro quote annuali di pari importo, utilizzando:
Rigo E5 del modello 730/2020
Rigo RP5 del modello Redditi PF 2020
A quanto ammonta la detrazione per le spese di mantenimento del cane guida?
La persona non vedente che ha un cane guida, può fruire altresì della detrazione forfetaria di € 1.000,00 per le spese sostenute per il mantenimento del cane guida, senza che sia necessario documentare l’effettivo sostenimento della spesa.
La detrazione forfettaria però, non è consentita al familiare del non vedente , anche se il non vedente è da considerare a carico del familiare stesso.
La detrazione nei modelli dichiarativi va indicata:
modello 730/2020: E81
modello Redditi PF 2020: rigo RP 82
Letture consigliate : http://ioleggotuleggi.it/animali-domestici/il-cane-educazione/
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Estate e colpi di calore nel gattoIn estate le temperature e l'umidità aumentano ed è facile essere a rischio per i colpi di calore, questo vale per l'uomo ma anche i nostri amici gatti.
Riconoscere un colpo di calore nel nostro gatto è abbastanza semplice, perchè il suo comportamento cambia in maniera molto evidente.
Un colpo di calore nel gatto si riconosce dal respiro corto e affannoso, aumento della temperatura oltre i 40°, segni di debolezza e irrequietezza o sintomi di spossatezza e perdita di coscienza.
Come evitare i colpi di calore nel gatto?
Come per gli uomini così come per i gatti, in caso di temperature elevate, la prima cosa da fare è non esporsi al sole , ma cercare delle aree all'ombra e ben arieggiate.
Sappiamo che i gatti non bevono molto per loro natura, così per incentivarli ad idratarsi di più, posizioniamo delle fontanelle automatiche in casa e in giardino e privilegiamo al cibo secco quello umido, almeno nella stagione estiva.
In questo modo per il gatto sarà più naturale mantenere la giusta idratazione e grado di temperatura.
Se questo non dovesse essere sufficiente, possiamo aggiungere un tappetino rinfrescante dove il gatto potrà riposare e rigenerarsi dopo aver giocato o passeggiato.
Il tappetino rinfrescante non necessita di particolari trattamenti, dovrà essere solo riposto in una zona all'ombra, fresca e liscia per raggiungere autonomamente la temperatura ideale, dove il gatto gradualmente raggiungerà la temperatura ideale.
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Come gestire un di colpo di calore nel gatto?
Se notiamo i sintomi sopra descritti nel nostro gatto, la prima cosa da fare con molta calma, è quella di avvolgere il nostro amico in un asciugamano umido, in modo da contrastare l'elevato calore corporeo.
Il gatto non ha ghiandole sudoripare sufficienti a regolare la temperatura corporea, ed espellono il calore solo attraverso i cuscinetti delle zampe, così per abbassare più rapidamente la temperatura, possiamo fargli una piccola doccia con acqua fredda, in modo da far evaporare il calore e l'umidità depositatasi sulla pelle.
Se però notiamo che nonostante il nostro intervento, lo stato fisico del nostro gatto non cambia, dobbiamo rivolgerci immediatamente al veterinario, che provvederà a stabilizzare la frequenza cardiaca e ad idratare il nostro gatto con terapie ad infusione.
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E' l'eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti.
Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo.
Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane?
La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto.
Nel primo caso, bisogna fare attenzione a non creare dei traumi all'animale quando si cerca di contenerlo o indirizzarlo verso un'altra direzione, nel secondo caso fare attenzione alla postura che assume il cane quando cammina a causa della imbragatura che potrebbe risultargli ingombrante.
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Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all'animale.
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Ci sono cani guida anche per aiutare le persone affette da epilessia, che come quelli per i non vedenti, seguono un addestramento molto particolare con costi importanti, ed è per questo che lo stato prevede delle detrazioni fiscali per l'acquisto e le spese di mantenimento dei cani guida.
Non tutte le razze di cani sono adatti a diventare cani guida, perchè per questo tipo di supporto alle persone non vedenti o affette da epilessia, è richiesto un carattere tranquillo, attento , coraggioso, vivace ma non troppo aggressivo, ed è per questo che si prediligono le razze come labrador, golden retriever, ma anche pastori tedesco, pastori belga e scozzesi.
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Secondo la normativa fiscale attualmente in vigore in Italia, una persona non vedente può portare in detrazione dall’Irpef il 19% delle spese sostenute per l’acquisto del cane guida, una sola volta in un periodo di 4 anni (salvo i casi di perdita dell’animale).
La detrazione può essere calcolata sull’intero ammontare del costo sostenuto ed è fruibile dal disabile o dal familiare di cui il non vedente è fiscalmente a carico.
Può essere utilizzata, a scelta del contribuente, in unica soluzione o in quattro quote annuali di pari importo, utilizzando:
Rigo E5 del modello 730/2020
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A quanto ammonta la detrazione per le spese di mantenimento del cane guida?
La persona non vedente che ha un cane guida, può fruire altresì della detrazione forfetaria di € 1.000,00 per le spese sostenute per il mantenimento del cane guida, senza che sia necessario documentare l’effettivo sostenimento della spesa.
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Estate e colpi di calore nel gattoIn estate le temperature e l'umidità aumentano ed è facile essere a rischio per i colpi di calore, questo vale per l'uomo ma anche i nostri amici gatti.
Riconoscere un colpo di calore nel nostro gatto è abbastanza semplice, perchè il suo comportamento cambia in maniera molto evidente.
Un colpo di calore nel gatto si riconosce dal respiro corto e affannoso, aumento della temperatura oltre i 40°, segni di debolezza e irrequietezza o sintomi di spossatezza e perdita di coscienza.
Come evitare i colpi di calore nel gatto?
Come per gli uomini così come per i gatti, in caso di temperature elevate, la prima cosa da fare è non esporsi al sole , ma cercare delle aree all'ombra e ben arieggiate.
Sappiamo che i gatti non bevono molto per loro natura, così per incentivarli ad idratarsi di più, posizioniamo delle fontanelle automatiche in casa e in giardino e privilegiamo al cibo secco quello umido, almeno nella stagione estiva.
In questo modo per il gatto sarà più naturale mantenere la giusta idratazione e grado di temperatura.
Se questo non dovesse essere sufficiente, possiamo aggiungere un tappetino rinfrescante dove il gatto potrà riposare e rigenerarsi dopo aver giocato o passeggiato.
Il tappetino rinfrescante non necessita di particolari trattamenti, dovrà essere solo riposto in una zona all'ombra, fresca e liscia per raggiungere autonomamente la temperatura ideale, dove il gatto gradualmente raggiungerà la temperatura ideale.
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Se notiamo i sintomi sopra descritti nel nostro gatto, la prima cosa da fare con molta calma, è quella di avvolgere il nostro amico in un asciugamano umido, in modo da contrastare l'elevato calore corporeo.
Il gatto non ha ghiandole sudoripare sufficienti a regolare la temperatura corporea, ed espellono il calore solo attraverso i cuscinetti delle zampe, così per abbassare più rapidamente la temperatura, possiamo fargli una piccola doccia con acqua fredda, in modo da far evaporare il calore e l'umidità depositatasi sulla pelle.
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E' l'eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti.
Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo.
Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane?
La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto.
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Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all'animale.
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La detrazione può essere calcolata sull’intero ammontare del costo sostenuto ed è fruibile dal disabile o dal familiare di cui il non vedente è fiscalmente a carico.
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A quanto ammonta la detrazione per le spese di mantenimento del cane guida?
La persona non vedente che ha un cane guida, può fruire altresì della detrazione forfetaria di € 1.000,00 per le spese sostenute per il mantenimento del cane guida, senza che sia necessario documentare l’effettivo sostenimento della spesa.
La detrazione forfettaria però, non è consentita al familiare del non vedente , anche se il non vedente è da considerare a carico del familiare stesso.
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