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articoli
6 Agosto 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / gallinaSembra essere la moda degli ultimi anni, quella di allevare le galline come animali domestici, meglio ancora se oltre a fare compagnia contribuiscono all’economia familiare.
Tutti sappiamo che le galline vengono allevate principalmente per la produzione di uova o per la loro carne, ma in pochi sanno che le galline sono animali intelligenti, sono simpatiche e dalla grande personalità.
Sono estremamente socievoli e riconoscono i volti umani oltre ai membri del loro gruppo, definendo anche degli ordini gerarchici, detto ordine di beccata, dove i soggetti predominanti hanno accesso prioritario al cibo e al nido.
Le galline sono animali molto silenziosi, occupano poco spazio, sporcano poco ed inoltre contribuiscono all’economia familiare producendo uova, circa 6 a settimana per la razza ovaiola, riciclando i nostri scarti alimentari e mangiando insetti, chiocciole, lumache ed erbacce, così da non dover utilizzare i pesticidi.
Cosa serve per allevarle in casa?
Prima di partire a comprare le galline, vanno considerate una serie di cose, prima fra tutte l’ambiente in cui viviamo.
Se abitiamo in un condominio, dobbiamo verificare il regolamento dello stabile, perchè seppur considerate per legge considerate animali domestici alla stregua del cane e del gatto, i condomini potrebbero non essere molto d’accordo sulla loro presenza.
Se il condominio ha un giardino dove potreste mettere il piccolo pollaio, dovete considerare uno spazio di almeno 4mq a gallina, secondo la normativa di allevamento biologico, altrimenti potreste essere denunciati per maltrattamento di animali.
Vanno considerate anche le regole igieniche, perchè anche se le galline sporcano poco, quel poco che sporcano non ha un buon odore, ed i condomini potrebbero non esserne contenti.
Una volta identificata la location dove posizionare il nostro pollaio, dobbiamo ricordarci che deve avere una zona buia da dedicare al nido per deporre le uova e un posatoio di circa 20-25cm per gallina, dove possano dormire la notte, messo lontano dal nido per evitare che venga sporcato dalle feci .
Il pollaio dovrà essere ben isolato termicamente, messo in un luogo ben areato, con una temperatura media tra i 18 e 24 gradi, perchè le galline soffrono le temperature estreme ( oltre i 34 gradi possono morire per colpi di calore) .
Deve avere una zona adibita ai contenitori per i mangimi formulati e per l’acqua, che deve essere sempre fresca e pulita perchè le galline non bevono molto e sono soggette a facile disidratazione.
Importante!
Ricordate che le galline sono animali socievoli che vivono in gruppo e per questo non vanno tenute da sole, perchè la solitudine per loro è fonte di stress che spesso influenza lo stato di salute dell’animale, causando insorgenza di malattie.
Attenzione anche ai predatori, come rapaci e volpi, che possono uccidere e mangiare i pulcini , ma anche ai cani che possono stressarle pur non mangiandole.
[...]
12 Agosto 2020animali domestici / cani / consigli utili / curiositàPettorina o collare cosa scegliere? E’ quello che ci si chiede sempre quando si adotta un cane, e la scelta non sempre facile ed ovvia.
E’ l’eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti.
Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo.
Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane?
La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto.
Nel primo caso, bisogna fare attenzione a non creare dei traumi all’animale quando si cerca di contenerlo o indirizzarlo verso un’altra direzione, nel secondo caso fare attenzione alla postura che assume il cane quando cammina a causa della imbragatura che potrebbe risultargli ingombrante.
Esiste il collare fisso, che non si allarga e non si stringe, a meno che non lo si faccia manualmente prima di applicarlo. Non deve essere nè troppo largo nè troppo stretto, altrimenti il cane potrebbe sfilarselo o farsi male. La giusta misura è quella che prevede la larghezza di un dito tra collare e collo del cane.
Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all’animale.
Poi ci sono le pettorine Svedese ad H , la Norvegese a Y e quella a X, ognuna di loro più o meno ingombranti e facili da gestire nella vestizione, tutte più o meno confortevoli nel momento in cui si fa pressione per controllare l’animale.
Inutile dire che la scelta tra il collare o la pettorina non spetta solo a noi, ma anche al nostro amico a quattro zampe, così quando andiamo in negozio oltre ad affidarci ai consigli del venditore, facciamo indossare il supporto direttamente al cane e vediamo la sua reazione, perchè ricordiamoci che la prima cosa è il suo benessere.
[...]
2 Marzo 2021animali domestici / congiuntivite gatto / consigli utili / gattiCongiuntivite gatto, rimedi naturali o farmaci, cosa è meglio per curare il nostro amico a quattro zampe quando manifesta i sintomi di una infiammazione agli occhi?
Il problema della congiuntivite che affrontiamo noi umani, è molto simile a quella che spesso affligge anche i nostri amici animali, come cani e gatti. Curare un gatto con congiuntivite, spesso può sembrare più complicato di quello che è realmente, ma basta capirne l’origine e la soluzione è presto data.
Ma cos’è la congiuntivite del gatto?
Si tratta di un’infiammazione che colpisce lo strato trasparente che riveste la parte anteriore del globo oculare e la superficie interna delle palpebre, chiamata appunto congiuntiva.
Ciò comporta una eccessiva lacrimazione, con lacrime sono di solito dense e scure che scorrono vicino al naso sotto l’occhio, un palese rigonfiamento della terza palpebra dell’occhio del gatto, visibile normalmente dalla parte dell’occhio più vicina al naso, che se infiammata arriva a ricoprire l’iride.
Come per noi umani, anche la congiuntivite del gatto genera dolore, prurito, e nei casi più gravi anche delle lesioni sull’occhio.
Cause della congiuntivite del gatto?
La cause che inducono la congiuntivite al gatto, possono essere diverse, posso avere origine allergica o anche di natura batterica/virale, può essere dovuta alla presenza di vento/sole intensi che colpiscono direttamente l’occhio irritandolo, o di un corpo estraneo; oppure può essere legata ad altre patologie dell’occhio (come nella cheratocongiuntivite secca del cane).
Come curare la congiuntivite al gatto?
Inutile dire che la prima cosa da fare nel caso si verifichino i primi sintomi di una congiuntivite al vostro gatto o cane, è quella di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia in zona per consentirgli di effettuare degli esami più approfonditi per stabilirne la causa e provvedere alla giusta terapia.
Di solito il veterinario comincia sempre con una terapia sintomatica, tramite la somministrazione di farmaci per ridurre l’infiammazione, come ad esempio un collirio specifico per la congiuntivite dei gatti, per poi passare ad analizzare le lacrime del gatto per individuare se la congiuntivite è di origine batterica.
Per le forme più lievi, sempre dietro consiglio del veterinario possiamo ricorrere anche a rimedi naturali, come gli impacchi con camomilla o malva fredda per 2 o 3 volte al giorno e inoltre localmente può essere applicato un collirio a base di eufrasia.
E’ importante anche una modifica nell’alimentazione del nostro amico a quattro zampe, a base di apposite vitamine che hanno effetto sul lungo periodo, e soprattutto fare attenzione all’igiene dell’ambiente frequentato dal gatto, perchè essendo contagiosa, la congiuntivite può essere trasmessa all’uomo involontariamente.
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6 Agosto 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / gallinaSembra essere la moda degli ultimi anni, quella di allevare le galline come animali domestici, meglio ancora se oltre a fare compagnia contribuiscono all’economia familiare.
Tutti sappiamo che le galline vengono allevate principalmente per la produzione di uova o per la loro carne, ma in pochi sanno che le galline sono animali intelligenti, sono simpatiche e dalla grande personalità.
Sono estremamente socievoli e riconoscono i volti umani oltre ai membri del loro gruppo, definendo anche degli ordini gerarchici, detto ordine di beccata, dove i soggetti predominanti hanno accesso prioritario al cibo e al nido.
Le galline sono animali molto silenziosi, occupano poco spazio, sporcano poco ed inoltre contribuiscono all’economia familiare producendo uova, circa 6 a settimana per la razza ovaiola, riciclando i nostri scarti alimentari e mangiando insetti, chiocciole, lumache ed erbacce, così da non dover utilizzare i pesticidi.
Cosa serve per allevarle in casa?
Prima di partire a comprare le galline, vanno considerate una serie di cose, prima fra tutte l’ambiente in cui viviamo.
Se abitiamo in un condominio, dobbiamo verificare il regolamento dello stabile, perchè seppur considerate per legge considerate animali domestici alla stregua del cane e del gatto, i condomini potrebbero non essere molto d’accordo sulla loro presenza.
Se il condominio ha un giardino dove potreste mettere il piccolo pollaio, dovete considerare uno spazio di almeno 4mq a gallina, secondo la normativa di allevamento biologico, altrimenti potreste essere denunciati per maltrattamento di animali.
Vanno considerate anche le regole igieniche, perchè anche se le galline sporcano poco, quel poco che sporcano non ha un buon odore, ed i condomini potrebbero non esserne contenti.
Una volta identificata la location dove posizionare il nostro pollaio, dobbiamo ricordarci che deve avere una zona buia da dedicare al nido per deporre le uova e un posatoio di circa 20-25cm per gallina, dove possano dormire la notte, messo lontano dal nido per evitare che venga sporcato dalle feci .
Il pollaio dovrà essere ben isolato termicamente, messo in un luogo ben areato, con una temperatura media tra i 18 e 24 gradi, perchè le galline soffrono le temperature estreme ( oltre i 34 gradi possono morire per colpi di calore) .
Deve avere una zona adibita ai contenitori per i mangimi formulati e per l’acqua, che deve essere sempre fresca e pulita perchè le galline non bevono molto e sono soggette a facile disidratazione.
Importante!
Ricordate che le galline sono animali socievoli che vivono in gruppo e per questo non vanno tenute da sole, perchè la solitudine per loro è fonte di stress che spesso influenza lo stato di salute dell’animale, causando insorgenza di malattie.
Attenzione anche ai predatori, come rapaci e volpi, che possono uccidere e mangiare i pulcini , ma anche ai cani che possono stressarle pur non mangiandole.
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12 Agosto 2020animali domestici / cani / consigli utili / curiositàPettorina o collare cosa scegliere? E’ quello che ci si chiede sempre quando si adotta un cane, e la scelta non sempre facile ed ovvia.
E’ l’eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti.
Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo.
Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane?
La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto.
Nel primo caso, bisogna fare attenzione a non creare dei traumi all’animale quando si cerca di contenerlo o indirizzarlo verso un’altra direzione, nel secondo caso fare attenzione alla postura che assume il cane quando cammina a causa della imbragatura che potrebbe risultargli ingombrante.
Esiste il collare fisso, che non si allarga e non si stringe, a meno che non lo si faccia manualmente prima di applicarlo. Non deve essere nè troppo largo nè troppo stretto, altrimenti il cane potrebbe sfilarselo o farsi male. La giusta misura è quella che prevede la larghezza di un dito tra collare e collo del cane.
Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all’animale.
Poi ci sono le pettorine Svedese ad H , la Norvegese a Y e quella a X, ognuna di loro più o meno ingombranti e facili da gestire nella vestizione, tutte più o meno confortevoli nel momento in cui si fa pressione per controllare l’animale.
Inutile dire che la scelta tra il collare o la pettorina non spetta solo a noi, ma anche al nostro amico a quattro zampe, così quando andiamo in negozio oltre ad affidarci ai consigli del venditore, facciamo indossare il supporto direttamente al cane e vediamo la sua reazione, perchè ricordiamoci che la prima cosa è il suo benessere.
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2 Marzo 2021animali domestici / congiuntivite gatto / consigli utili / gattiCongiuntivite gatto, rimedi naturali o farmaci, cosa è meglio per curare il nostro amico a quattro zampe quando manifesta i sintomi di una infiammazione agli occhi?
Il problema della congiuntivite che affrontiamo noi umani, è molto simile a quella che spesso affligge anche i nostri amici animali, come cani e gatti. Curare un gatto con congiuntivite, spesso può sembrare più complicato di quello che è realmente, ma basta capirne l’origine e la soluzione è presto data.
Ma cos’è la congiuntivite del gatto?
Si tratta di un’infiammazione che colpisce lo strato trasparente che riveste la parte anteriore del globo oculare e la superficie interna delle palpebre, chiamata appunto congiuntiva.
Ciò comporta una eccessiva lacrimazione, con lacrime sono di solito dense e scure che scorrono vicino al naso sotto l’occhio, un palese rigonfiamento della terza palpebra dell’occhio del gatto, visibile normalmente dalla parte dell’occhio più vicina al naso, che se infiammata arriva a ricoprire l’iride.
Come per noi umani, anche la congiuntivite del gatto genera dolore, prurito, e nei casi più gravi anche delle lesioni sull’occhio.
Cause della congiuntivite del gatto?
La cause che inducono la congiuntivite al gatto, possono essere diverse, posso avere origine allergica o anche di natura batterica/virale, può essere dovuta alla presenza di vento/sole intensi che colpiscono direttamente l’occhio irritandolo, o di un corpo estraneo; oppure può essere legata ad altre patologie dell’occhio (come nella cheratocongiuntivite secca del cane).
Come curare la congiuntivite al gatto?
Inutile dire che la prima cosa da fare nel caso si verifichino i primi sintomi di una congiuntivite al vostro gatto o cane, è quella di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia in zona per consentirgli di effettuare degli esami più approfonditi per stabilirne la causa e provvedere alla giusta terapia.
Di solito il veterinario comincia sempre con una terapia sintomatica, tramite la somministrazione di farmaci per ridurre l’infiammazione, come ad esempio un collirio specifico per la congiuntivite dei gatti, per poi passare ad analizzare le lacrime del gatto per individuare se la congiuntivite è di origine batterica.
Per le forme più lievi, sempre dietro consiglio del veterinario possiamo ricorrere anche a rimedi naturali, come gli impacchi con camomilla o malva fredda per 2 o 3 volte al giorno e inoltre localmente può essere applicato un collirio a base di eufrasia.
E’ importante anche una modifica nell’alimentazione del nostro amico a quattro zampe, a base di apposite vitamine che hanno effetto sul lungo periodo, e soprattutto fare attenzione all’igiene dell’ambiente frequentato dal gatto, perchè essendo contagiosa, la congiuntivite può essere trasmessa all’uomo involontariamente.
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6 Agosto 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / gallinaSembra essere la moda degli ultimi anni, quella di allevare le galline come animali domestici, meglio ancora se oltre a fare compagnia contribuiscono all’economia familiare.
Tutti sappiamo che le galline vengono allevate principalmente per la produzione di uova o per la loro carne, ma in pochi sanno che le galline sono animali intelligenti, sono simpatiche e dalla grande personalità.
Sono estremamente socievoli e riconoscono i volti umani oltre ai membri del loro gruppo, definendo anche degli ordini gerarchici, detto ordine di beccata, dove i soggetti predominanti hanno accesso prioritario al cibo e al nido.
Le galline sono animali molto silenziosi, occupano poco spazio, sporcano poco ed inoltre contribuiscono all’economia familiare producendo uova, circa 6 a settimana per la razza ovaiola, riciclando i nostri scarti alimentari e mangiando insetti, chiocciole, lumache ed erbacce, così da non dover utilizzare i pesticidi.
Cosa serve per allevarle in casa?
Prima di partire a comprare le galline, vanno considerate una serie di cose, prima fra tutte l’ambiente in cui viviamo.
Se abitiamo in un condominio, dobbiamo verificare il regolamento dello stabile, perchè seppur considerate per legge considerate animali domestici alla stregua del cane e del gatto, i condomini potrebbero non essere molto d’accordo sulla loro presenza.
Se il condominio ha un giardino dove potreste mettere il piccolo pollaio, dovete considerare uno spazio di almeno 4mq a gallina, secondo la normativa di allevamento biologico, altrimenti potreste essere denunciati per maltrattamento di animali.
Vanno considerate anche le regole igieniche, perchè anche se le galline sporcano poco, quel poco che sporcano non ha un buon odore, ed i condomini potrebbero non esserne contenti.
Una volta identificata la location dove posizionare il nostro pollaio, dobbiamo ricordarci che deve avere una zona buia da dedicare al nido per deporre le uova e un posatoio di circa 20-25cm per gallina, dove possano dormire la notte, messo lontano dal nido per evitare che venga sporcato dalle feci .
Il pollaio dovrà essere ben isolato termicamente, messo in un luogo ben areato, con una temperatura media tra i 18 e 24 gradi, perchè le galline soffrono le temperature estreme ( oltre i 34 gradi possono morire per colpi di calore) .
Deve avere una zona adibita ai contenitori per i mangimi formulati e per l’acqua, che deve essere sempre fresca e pulita perchè le galline non bevono molto e sono soggette a facile disidratazione.
Importante!
Ricordate che le galline sono animali socievoli che vivono in gruppo e per questo non vanno tenute da sole, perchè la solitudine per loro è fonte di stress che spesso influenza lo stato di salute dell’animale, causando insorgenza di malattie.
Attenzione anche ai predatori, come rapaci e volpi, che possono uccidere e mangiare i pulcini , ma anche ai cani che possono stressarle pur non mangiandole.
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12 Agosto 2020animali domestici / cani / consigli utili / curiositàPettorina o collare cosa scegliere? E’ quello che ci si chiede sempre quando si adotta un cane, e la scelta non sempre facile ed ovvia.
E’ l’eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti.
Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo.
Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane?
La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto.
Nel primo caso, bisogna fare attenzione a non creare dei traumi all’animale quando si cerca di contenerlo o indirizzarlo verso un’altra direzione, nel secondo caso fare attenzione alla postura che assume il cane quando cammina a causa della imbragatura che potrebbe risultargli ingombrante.
Esiste il collare fisso, che non si allarga e non si stringe, a meno che non lo si faccia manualmente prima di applicarlo. Non deve essere nè troppo largo nè troppo stretto, altrimenti il cane potrebbe sfilarselo o farsi male. La giusta misura è quella che prevede la larghezza di un dito tra collare e collo del cane.
Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all’animale.
Poi ci sono le pettorine Svedese ad H , la Norvegese a Y e quella a X, ognuna di loro più o meno ingombranti e facili da gestire nella vestizione, tutte più o meno confortevoli nel momento in cui si fa pressione per controllare l’animale.
Inutile dire che la scelta tra il collare o la pettorina non spetta solo a noi, ma anche al nostro amico a quattro zampe, così quando andiamo in negozio oltre ad affidarci ai consigli del venditore, facciamo indossare il supporto direttamente al cane e vediamo la sua reazione, perchè ricordiamoci che la prima cosa è il suo benessere.
[...]
2 Marzo 2021animali domestici / congiuntivite gatto / consigli utili / gattiCongiuntivite gatto, rimedi naturali o farmaci, cosa è meglio per curare il nostro amico a quattro zampe quando manifesta i sintomi di una infiammazione agli occhi?
Il problema della congiuntivite che affrontiamo noi umani, è molto simile a quella che spesso affligge anche i nostri amici animali, come cani e gatti. Curare un gatto con congiuntivite, spesso può sembrare più complicato di quello che è realmente, ma basta capirne l’origine e la soluzione è presto data.
Ma cos’è la congiuntivite del gatto?
Si tratta di un’infiammazione che colpisce lo strato trasparente che riveste la parte anteriore del globo oculare e la superficie interna delle palpebre, chiamata appunto congiuntiva.
Ciò comporta una eccessiva lacrimazione, con lacrime sono di solito dense e scure che scorrono vicino al naso sotto l’occhio, un palese rigonfiamento della terza palpebra dell’occhio del gatto, visibile normalmente dalla parte dell’occhio più vicina al naso, che se infiammata arriva a ricoprire l’iride.
Come per noi umani, anche la congiuntivite del gatto genera dolore, prurito, e nei casi più gravi anche delle lesioni sull’occhio.
Cause della congiuntivite del gatto?
La cause che inducono la congiuntivite al gatto, possono essere diverse, posso avere origine allergica o anche di natura batterica/virale, può essere dovuta alla presenza di vento/sole intensi che colpiscono direttamente l’occhio irritandolo, o di un corpo estraneo; oppure può essere legata ad altre patologie dell’occhio (come nella cheratocongiuntivite secca del cane).
Come curare la congiuntivite al gatto?
Inutile dire che la prima cosa da fare nel caso si verifichino i primi sintomi di una congiuntivite al vostro gatto o cane, è quella di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia in zona per consentirgli di effettuare degli esami più approfonditi per stabilirne la causa e provvedere alla giusta terapia.
Di solito il veterinario comincia sempre con una terapia sintomatica, tramite la somministrazione di farmaci per ridurre l’infiammazione, come ad esempio un collirio specifico per la congiuntivite dei gatti, per poi passare ad analizzare le lacrime del gatto per individuare se la congiuntivite è di origine batterica.
Per le forme più lievi, sempre dietro consiglio del veterinario possiamo ricorrere anche a rimedi naturali, come gli impacchi con camomilla o malva fredda per 2 o 3 volte al giorno e inoltre localmente può essere applicato un collirio a base di eufrasia.
E’ importante anche una modifica nell’alimentazione del nostro amico a quattro zampe, a base di apposite vitamine che hanno effetto sul lungo periodo, e soprattutto fare attenzione all’igiene dell’ambiente frequentato dal gatto, perchè essendo contagiosa, la congiuntivite può essere trasmessa all’uomo involontariamente.
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