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25 Luglio 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / gattiQual’è il cibo preferito dai gatti? Meglio il cibo secco o umido? Come alimentare correttamente il nostro gatto per mantenerlo in salute? Prima di tutto dobbiamo ricordarci che i gatti, se pur domestici, sono dei felini carnivori, con un apparato digerente costituito da uno stomaco con pH molto acido ed un intestino molto lungo nel primo tratto, entrambi indispensabili per la corretta digestione della carne . Il loro essere carnivori, fa si che al contrario del cane, il gatto non tolleri granchè i carboidrati , grassi e condimenti, che spesso sono la causa di diversi disturbi fisici. Ed ecco perchè il gatto in natura si ciba prevalentemente di lucertole, topini, insetti ,uccellini, che non solo soddisfano il loro istinto di predatore, ma favoriscono il giusto apporto di proteine e di acqua. Ricordiamo infatti che i gatti bevono molto poco, in pratica è come se non avessero l’istinto della sete, ma assumono la giusta quantità di acqua durante il pasto, diversamente andrebbero facilmente incontro a cistiti o calcoli renali. Cosa dare da mangiare al nostro gatto ? Di certo sono sconsigliati i nostri avanzi, pizza, pane, dolcetti e pasta, proprio perchè ricchi di condimenti e grassi che il gatto non riesce a digerire.  Sarebbe preferibile nutrirli con cibi naturali , con caratteristiche molto vicine alle loro prede in natura, con una temperatura tra i 37/38 gradi, non appiccicosi, dal giusto contenuto di acqua e grassi, e quindi carne, ossa crude e polpose ed organi interni. Così possiamo prediligere, le  carni  di tacchino, manzo, agnello, pollo e in generale i volatili e poi anche il pesce come merluzzo, nasello, sardina, alice, sgombro, ed infine le uova di tutti i tipi. Se optate per il cibo secco, da dare saltuariamente al vostro gatto,  assicuratevi che sia di ottima qualità e soprattutto che contenga la minor percentuale di carboidrati e grassi. I gatti mangiano le verdure? Si, ma in piccole quantità. Si preferiscono in questo caso, verdure dolci come zucchine, zucca, carote, insalatine, fagiolini e carote, cotte o crude per loro non fa differenza. [...]
12 Agosto 2020animali domestici / cani / consigli utili / curiositàPettorina o collare cosa scegliere? E’ quello che ci si chiede sempre quando si adotta un cane, e la scelta non sempre facile ed ovvia. E’ l’eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti. Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo. Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane? La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto. Nel primo caso, bisogna fare attenzione a non creare dei traumi all’animale quando si cerca di contenerlo o indirizzarlo verso un’altra direzione, nel secondo caso fare attenzione alla postura che assume il cane quando cammina a causa della imbragatura che potrebbe risultargli ingombrante. Esiste il collare fisso, che non si allarga e non si stringe, a meno che non lo si faccia manualmente prima di applicarlo. Non deve essere nè troppo largo nè troppo stretto, altrimenti il cane potrebbe sfilarselo o farsi male. La giusta misura è quella che prevede la larghezza di un dito tra collare e collo del cane. Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all’animale. Poi ci sono le pettorine Svedese ad H , la Norvegese a Y e quella a  X, ognuna di loro più o meno ingombranti e facili da gestire nella vestizione, tutte più o meno confortevoli nel momento in cui si fa pressione per controllare l’animale. Inutile dire che la scelta tra il collare o la pettorina non spetta solo a noi, ma anche al nostro amico a quattro zampe, così quando andiamo in negozio oltre ad affidarci ai consigli del venditore, facciamo indossare il supporto direttamente al cane e vediamo la sua reazione, perchè ricordiamoci che la prima cosa è il suo benessere.             [...]
2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale. L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli. Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale. Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi,  si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina). Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio: minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari minor possibilità di contrarre la FIV meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio). E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale. L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso. Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie. Come funziona l’intervento di sterilizzazione? La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità. L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più. Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico. Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti. Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento. Quanto costa sterilizzare il gatto? Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento. Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
25 Luglio 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / gattiQual’è il cibo preferito dai gatti? Meglio il cibo secco o umido? Come alimentare correttamente il nostro gatto per mantenerlo in salute? Prima di tutto dobbiamo ricordarci che i gatti, se pur domestici, sono dei felini carnivori, con un apparato digerente costituito da uno stomaco con pH molto acido ed un intestino molto lungo nel primo tratto, entrambi indispensabili per la corretta digestione della carne . Il loro essere carnivori, fa si che al contrario del cane, il gatto non tolleri granchè i carboidrati , grassi e condimenti, che spesso sono la causa di diversi disturbi fisici. Ed ecco perchè il gatto in natura si ciba prevalentemente di lucertole, topini, insetti ,uccellini, che non solo soddisfano il loro istinto di predatore, ma favoriscono il giusto apporto di proteine e di acqua. Ricordiamo infatti che i gatti bevono molto poco, in pratica è come se non avessero l’istinto della sete, ma assumono la giusta quantità di acqua durante il pasto, diversamente andrebbero facilmente incontro a cistiti o calcoli renali. Cosa dare da mangiare al nostro gatto ? Di certo sono sconsigliati i nostri avanzi, pizza, pane, dolcetti e pasta, proprio perchè ricchi di condimenti e grassi che il gatto non riesce a digerire.  Sarebbe preferibile nutrirli con cibi naturali , con caratteristiche molto vicine alle loro prede in natura, con una temperatura tra i 37/38 gradi, non appiccicosi, dal giusto contenuto di acqua e grassi, e quindi carne, ossa crude e polpose ed organi interni. Così possiamo prediligere, le  carni  di tacchino, manzo, agnello, pollo e in generale i volatili e poi anche il pesce come merluzzo, nasello, sardina, alice, sgombro, ed infine le uova di tutti i tipi. Se optate per il cibo secco, da dare saltuariamente al vostro gatto,  assicuratevi che sia di ottima qualità e soprattutto che contenga la minor percentuale di carboidrati e grassi. I gatti mangiano le verdure? Si, ma in piccole quantità. Si preferiscono in questo caso, verdure dolci come zucchine, zucca, carote, insalatine, fagiolini e carote, cotte o crude per loro non fa differenza. [...]
12 Agosto 2020animali domestici / cani / consigli utili / curiositàPettorina o collare cosa scegliere? E’ quello che ci si chiede sempre quando si adotta un cane, e la scelta non sempre facile ed ovvia. E’ l’eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti. Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo. Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane? La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto. Nel primo caso, bisogna fare attenzione a non creare dei traumi all’animale quando si cerca di contenerlo o indirizzarlo verso un’altra direzione, nel secondo caso fare attenzione alla postura che assume il cane quando cammina a causa della imbragatura che potrebbe risultargli ingombrante. Esiste il collare fisso, che non si allarga e non si stringe, a meno che non lo si faccia manualmente prima di applicarlo. Non deve essere nè troppo largo nè troppo stretto, altrimenti il cane potrebbe sfilarselo o farsi male. La giusta misura è quella che prevede la larghezza di un dito tra collare e collo del cane. Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all’animale. Poi ci sono le pettorine Svedese ad H , la Norvegese a Y e quella a  X, ognuna di loro più o meno ingombranti e facili da gestire nella vestizione, tutte più o meno confortevoli nel momento in cui si fa pressione per controllare l’animale. Inutile dire che la scelta tra il collare o la pettorina non spetta solo a noi, ma anche al nostro amico a quattro zampe, così quando andiamo in negozio oltre ad affidarci ai consigli del venditore, facciamo indossare il supporto direttamente al cane e vediamo la sua reazione, perchè ricordiamoci che la prima cosa è il suo benessere.             [...]
2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale. L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli. Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale. Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi,  si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina). Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio: minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari minor possibilità di contrarre la FIV meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio). E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale. L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso. Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie. Come funziona l’intervento di sterilizzazione? La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità. L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più. Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico. Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti. Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento. Quanto costa sterilizzare il gatto? Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento. Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
25 Luglio 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / gattiQual’è il cibo preferito dai gatti? Meglio il cibo secco o umido? Come alimentare correttamente il nostro gatto per mantenerlo in salute? Prima di tutto dobbiamo ricordarci che i gatti, se pur domestici, sono dei felini carnivori, con un apparato digerente costituito da uno stomaco con pH molto acido ed un intestino molto lungo nel primo tratto, entrambi indispensabili per la corretta digestione della carne . Il loro essere carnivori, fa si che al contrario del cane, il gatto non tolleri granchè i carboidrati , grassi e condimenti, che spesso sono la causa di diversi disturbi fisici. Ed ecco perchè il gatto in natura si ciba prevalentemente di lucertole, topini, insetti ,uccellini, che non solo soddisfano il loro istinto di predatore, ma favoriscono il giusto apporto di proteine e di acqua. Ricordiamo infatti che i gatti bevono molto poco, in pratica è come se non avessero l’istinto della sete, ma assumono la giusta quantità di acqua durante il pasto, diversamente andrebbero facilmente incontro a cistiti o calcoli renali. Cosa dare da mangiare al nostro gatto ? Di certo sono sconsigliati i nostri avanzi, pizza, pane, dolcetti e pasta, proprio perchè ricchi di condimenti e grassi che il gatto non riesce a digerire.  Sarebbe preferibile nutrirli con cibi naturali , con caratteristiche molto vicine alle loro prede in natura, con una temperatura tra i 37/38 gradi, non appiccicosi, dal giusto contenuto di acqua e grassi, e quindi carne, ossa crude e polpose ed organi interni. Così possiamo prediligere, le  carni  di tacchino, manzo, agnello, pollo e in generale i volatili e poi anche il pesce come merluzzo, nasello, sardina, alice, sgombro, ed infine le uova di tutti i tipi. Se optate per il cibo secco, da dare saltuariamente al vostro gatto,  assicuratevi che sia di ottima qualità e soprattutto che contenga la minor percentuale di carboidrati e grassi. I gatti mangiano le verdure? Si, ma in piccole quantità. Si preferiscono in questo caso, verdure dolci come zucchine, zucca, carote, insalatine, fagiolini e carote, cotte o crude per loro non fa differenza. [...]
12 Agosto 2020animali domestici / cani / consigli utili / curiositàPettorina o collare cosa scegliere? E’ quello che ci si chiede sempre quando si adotta un cane, e la scelta non sempre facile ed ovvia. E’ l’eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti. Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo. Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane? La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto. Nel primo caso, bisogna fare attenzione a non creare dei traumi all’animale quando si cerca di contenerlo o indirizzarlo verso un’altra direzione, nel secondo caso fare attenzione alla postura che assume il cane quando cammina a causa della imbragatura che potrebbe risultargli ingombrante. Esiste il collare fisso, che non si allarga e non si stringe, a meno che non lo si faccia manualmente prima di applicarlo. Non deve essere nè troppo largo nè troppo stretto, altrimenti il cane potrebbe sfilarselo o farsi male. La giusta misura è quella che prevede la larghezza di un dito tra collare e collo del cane. Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all’animale. Poi ci sono le pettorine Svedese ad H , la Norvegese a Y e quella a  X, ognuna di loro più o meno ingombranti e facili da gestire nella vestizione, tutte più o meno confortevoli nel momento in cui si fa pressione per controllare l’animale. Inutile dire che la scelta tra il collare o la pettorina non spetta solo a noi, ma anche al nostro amico a quattro zampe, così quando andiamo in negozio oltre ad affidarci ai consigli del venditore, facciamo indossare il supporto direttamente al cane e vediamo la sua reazione, perchè ricordiamoci che la prima cosa è il suo benessere.             [...]
2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale. L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli. Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale. Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi,  si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina). Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio: minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari minor possibilità di contrarre la FIV meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio). E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale. L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso. Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie. Come funziona l’intervento di sterilizzazione? La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità. L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più. Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico. Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti. Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento. Quanto costa sterilizzare il gatto? Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento. Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
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