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articoli
30 Luglio 2020cibo animali / consigli utili / tartarugheQuando si pensa di prendere o regalare una tartaruga di terra o di acqua, si pensa ad un animaletto da compagnia ideale, perchè piccolo,  poco pretenzioso ed impegnativo. Nulla di più sbagliato.  Il fatto di essere piccole, lente, che non emettono versi per richiamare la nostra attenzione, non significa che non abbiano delle proprie abitudini  e che per poter stare con noi a lungo, devono vivere in un ambiente confortevole, salubre e che soddisfi le loro esigenze etologiche. Cosa serve alle tartarughe di terra per vivere in salute ? Le tartarughe di terra dette anche testuggini, posso vivere in ambiente domestico, ma hanno bisogno di molto spazio e possono vivere sia all’esterno che all’interno, l’importante è che sia un posto ampio e asciutto,  perchè essendo dei rettili, non amano l’umidità ed il freddo. Così se decidete di attrezzare un’area interna, dove non è possibile accedere ai raggi di sole, è consigliato installare una lampada UVB perchè contribuiscono alla sintesi di vitamina D, consentendo così alla tartaruga di assimilare il calcio di cui necessita. Se invece optate per un’area all’esterno, la più consigliata,  è importante creare un ambiente con zone d’ombra per ripararsi nelle ore più calde, realizzare una recinzione adeguata a protezione di eventuali predatori, e mettere a disposizione sempre dell’acqua fresca per consentire la reidratazione costante dell’ospite, magari in una ciotola bassa per evitare che ci possa annegare. Cosa mangiano le tartarughe di terra? Le testuggini sono animaletti erbivori, per cui in natura si nutrono prevalentemente di erba selvatica, ma anche di frutta, seppur  in piccola quantità. La dieta di una tartaruga di terra deve essere variegata,  prediligendo erbe ricche di calcio e povere di fosforo da ingerite in grande quantità, ed ecco perchè le preferite sono: tarassaco, piantaggine, crescione, erba medica, trifoglio, pale di fico d’india (ovviamente senza spine ), malva, ortiche, foglie di vite. Non disdegnano la cicoria, radicchio e scarola romana , e per quanto riguarda la frutta, apprezzano molto le fragole, lamponi, more, albicocche, fichi e ciliegie , ma senza esagerare perchè la frutta è più difficile da digerire. Inutile dire, che sono assolutamente vietati i prodotti da forno, pane, pasta, carne, latte e derivati, erbe e ortaggi che contengono fosforo, e frutta come banane e pesche. Cosa succede alle tartarughe in inverno? Se nella stagione invernale notate che la vostra tartaruga non mangia , non si muove… niente paura è solo il periodo di letargo. Si, perchè le tartarughe nella stagione invernale vanno in letargo, anche se nell’area del mediterraneo date le temperature non troppo rigide, non parliamo di vero e proprio letargo , ma di un periodo di sonnolenza ed inappetenza, che porta al rallentamento delle funzioni vitali. Sarà per il tipo di dieta, sarà per il letargo o per il loro modo di prendere la vita, con molta calma, ma sta di fatto che le tartarughe terrestri sono animali estremamente longevi, che raggiungo anche i 100 anni di vita . Niente male, no? [...]
25 Luglio 2020animali domestici / cani / consigli utiliIl nostro piccolo amico a quattro zampe ha fatto i suoi bisogni sul tappeto in salotto? Calma, niente panico, è solo questione di tempo e pazienza. Un cucciolo di cane è un cucciolo, e come i cuccioli umani non hanno ben chiaro il concetto di come funziona il quando e il dove fare i propri bisogni, li fanno quando ne hanno la necessità, ma diventando più grandi e grazie agli insegnamenti degli adulti tutto prende la giusta direzione. Da dove cominciare? Si comincia nel delineare la zona della casa, dove il nostro cucciolo ha accesso per giocare, dormire e mangiare, in modo da poterne osservare il suo comportamento con maggiore facilità e costanza. Visto che il nostro piccoletto non sa ancora bene come gestire i suoi bisogni, quello che possiamo certamente fare è quello di organizzarci per delle uscite in giardino o in un parco, ogni 2-3 ore, ad ogni risveglio di pisolini, dopo aver mangiato o bevuto, dopo aver giocato e soprattutto nel momento in cui lo vediamo annusare a terra in maniera insistente. Certo, nonostante questi primi accorgimenti, qualche incidente di percorso può sempre capitare, ma col tempo saranno sempre meno . Cosa fare se il nostro cucciolo non fa i bisogni fuori casa? E’ importante ricordare che, fare la pipì in un determinato posto per un cane non è solo una esigenza fisiologica, ma è anche un segnale olfattivo molto importante verso gli altri cani, è “marcare il territorio”, e potrebbe capitare che il nostro cucciolo non farà mai i suoi bisogni in un posto frequentato da tanti cani, perchè troppo intimorito dai segnali lasciati da quest’ultimi. La cosa migliore a questo punto, sarà di cambiare zona, restarci per più tempo assecondandolo nella sua attività di esplorazione fino a quando non avrà trovato il suo posticino per i bisogni e premiarlo con coccole, feste e magari anche un biscottino. Premiare il nostro cucciolo dopo che ha fatto i suoi bisogni è  molto importante, perchè in questo modo comprenderà di aver fatto la cosa giusta e sarà invogliato a ripeterla, ma attenzione, non abbiate fretta , aspettate fino a quando non siete certi che il vostro amico a quattro zampe abbia concluso, altrimenti potreste confonderlo o peggio potreste tornare a casa e dopo qualche minuto ritrovarvi il resto dei bisognini in corridoio. Si possono usare le traversine e per quanto tempo? Certo le traversine sono delle ottime soluzioni per i primi tempi, quando ancora non conosciamo le tempistiche di autonomia della vescica ed i comportamenti del nostro cucciolo, o saltuariamente quando non abbiamo la possibilità di uscire ad intervalli regolari, ma attenzione a non esagerare perchè potremmo rischiare di portare il nostro cane a fare i suoi bisogni solo quando rientra a casa. [...]
28 Settembre 2020animali domestici / cani / gatti / microchip / sanzioniIl microchip è una capsula di vetro biocompatibile che contiene i dati segnaletici del cane o gatto e del loro proprietario.  Il microchip viene inserito sotto pelle con una siringa, come avviene per una normale puntura, di solito nella zona sinistra del collo, è indolore e non crea nessun disturbo all’animale. Naturalmente il microchip viene impiantato dal medico veterinario, che provvede al tempo stesso ad iscrivere l’animale nell’anagrafe animali d’affezione, indicando : il numero del microchip i dati del proprietario i dati dell’animale Quando si mette il microchip? Intanto il microchip è obbligatorio, a stabilirlo è Legge 14 agosto 1991, n.281, che impone a tutti i proprietari di cani di iscrivere il proprio all’ anagrafe canina regionale, identificandolo attraverso un microchip sottocutaneo. La stessa legge ne prevede anche la comunicazione in caso di cessione del cane ad altro proprietario l’avviso in caso di decesso del cane. Detto ciò, l’iscrizione all’anagrafe canina regionale ed il microchip deve essere impiantato nel cane  entro trenta giorni dalla nascita o entro quindici giorni dal momento in cui ne entra in possesso e comunque prima della sua cessione a qualunque titolo.   Quanto costa mettere il microchip al cane o al gatto? Fermo restando che il microchip ad oggi (settembre 2020) è obbligatorio per i cani  su tutto il territorio nazionale, e per i gatti  solo nella regione Lombardia da gennaio 2020, il costo per il suo impianto varia da regione a regione e se eseguito privatamente o presso una ASL. Infatti, possiamo avere costi per 10 euro ai 50 euro se effettuato presso uno studio medico veterinario, e dai 5 euro ai 10 euro se effettuato presso una Asl. Così come varia il costo da regione a regione per impiantare un microchip, anche le sanzioni variano in caso di omissione del dispositivo, e si va dai  € 104,00 a € 259,00. Perchè è obbligatorio il microchip? L’obbligo di impiantare il microchip, nasce dall’esigenza di limitare il randagismo, identificare il cane in caso di smarrimento, ma anche per verificarne le vaccinazioni, la proprietà ed impedirne la successiva vendita non autorizzata . Naturalmente, ogni variazione per cambio di residenza, o di proprietà o in caso di decesso del nostro animale,  dovrà essere comunicata entro e non oltre 15 giorni al nostro veterinario o alla Asl di competenza.     [...]
30 Luglio 2020cibo animali / consigli utili / tartarugheQuando si pensa di prendere o regalare una tartaruga di terra o di acqua, si pensa ad un animaletto da compagnia ideale, perchè piccolo,  poco pretenzioso ed impegnativo. Nulla di più sbagliato.  Il fatto di essere piccole, lente, che non emettono versi per richiamare la nostra attenzione, non significa che non abbiano delle proprie abitudini  e che per poter stare con noi a lungo, devono vivere in un ambiente confortevole, salubre e che soddisfi le loro esigenze etologiche. Cosa serve alle tartarughe di terra per vivere in salute ? Le tartarughe di terra dette anche testuggini, posso vivere in ambiente domestico, ma hanno bisogno di molto spazio e possono vivere sia all’esterno che all’interno, l’importante è che sia un posto ampio e asciutto,  perchè essendo dei rettili, non amano l’umidità ed il freddo. Così se decidete di attrezzare un’area interna, dove non è possibile accedere ai raggi di sole, è consigliato installare una lampada UVB perchè contribuiscono alla sintesi di vitamina D, consentendo così alla tartaruga di assimilare il calcio di cui necessita. Se invece optate per un’area all’esterno, la più consigliata,  è importante creare un ambiente con zone d’ombra per ripararsi nelle ore più calde, realizzare una recinzione adeguata a protezione di eventuali predatori, e mettere a disposizione sempre dell’acqua fresca per consentire la reidratazione costante dell’ospite, magari in una ciotola bassa per evitare che ci possa annegare. Cosa mangiano le tartarughe di terra? Le testuggini sono animaletti erbivori, per cui in natura si nutrono prevalentemente di erba selvatica, ma anche di frutta, seppur  in piccola quantità. La dieta di una tartaruga di terra deve essere variegata,  prediligendo erbe ricche di calcio e povere di fosforo da ingerite in grande quantità, ed ecco perchè le preferite sono: tarassaco, piantaggine, crescione, erba medica, trifoglio, pale di fico d’india (ovviamente senza spine ), malva, ortiche, foglie di vite. Non disdegnano la cicoria, radicchio e scarola romana , e per quanto riguarda la frutta, apprezzano molto le fragole, lamponi, more, albicocche, fichi e ciliegie , ma senza esagerare perchè la frutta è più difficile da digerire. Inutile dire, che sono assolutamente vietati i prodotti da forno, pane, pasta, carne, latte e derivati, erbe e ortaggi che contengono fosforo, e frutta come banane e pesche. Cosa succede alle tartarughe in inverno? Se nella stagione invernale notate che la vostra tartaruga non mangia , non si muove… niente paura è solo il periodo di letargo. Si, perchè le tartarughe nella stagione invernale vanno in letargo, anche se nell’area del mediterraneo date le temperature non troppo rigide, non parliamo di vero e proprio letargo , ma di un periodo di sonnolenza ed inappetenza, che porta al rallentamento delle funzioni vitali. Sarà per il tipo di dieta, sarà per il letargo o per il loro modo di prendere la vita, con molta calma, ma sta di fatto che le tartarughe terrestri sono animali estremamente longevi, che raggiungo anche i 100 anni di vita . Niente male, no? [...]
25 Luglio 2020animali domestici / cani / consigli utiliIl nostro piccolo amico a quattro zampe ha fatto i suoi bisogni sul tappeto in salotto? Calma, niente panico, è solo questione di tempo e pazienza. Un cucciolo di cane è un cucciolo, e come i cuccioli umani non hanno ben chiaro il concetto di come funziona il quando e il dove fare i propri bisogni, li fanno quando ne hanno la necessità, ma diventando più grandi e grazie agli insegnamenti degli adulti tutto prende la giusta direzione. Da dove cominciare? Si comincia nel delineare la zona della casa, dove il nostro cucciolo ha accesso per giocare, dormire e mangiare, in modo da poterne osservare il suo comportamento con maggiore facilità e costanza. Visto che il nostro piccoletto non sa ancora bene come gestire i suoi bisogni, quello che possiamo certamente fare è quello di organizzarci per delle uscite in giardino o in un parco, ogni 2-3 ore, ad ogni risveglio di pisolini, dopo aver mangiato o bevuto, dopo aver giocato e soprattutto nel momento in cui lo vediamo annusare a terra in maniera insistente. Certo, nonostante questi primi accorgimenti, qualche incidente di percorso può sempre capitare, ma col tempo saranno sempre meno . Cosa fare se il nostro cucciolo non fa i bisogni fuori casa? E’ importante ricordare che, fare la pipì in un determinato posto per un cane non è solo una esigenza fisiologica, ma è anche un segnale olfattivo molto importante verso gli altri cani, è “marcare il territorio”, e potrebbe capitare che il nostro cucciolo non farà mai i suoi bisogni in un posto frequentato da tanti cani, perchè troppo intimorito dai segnali lasciati da quest’ultimi. La cosa migliore a questo punto, sarà di cambiare zona, restarci per più tempo assecondandolo nella sua attività di esplorazione fino a quando non avrà trovato il suo posticino per i bisogni e premiarlo con coccole, feste e magari anche un biscottino. Premiare il nostro cucciolo dopo che ha fatto i suoi bisogni è  molto importante, perchè in questo modo comprenderà di aver fatto la cosa giusta e sarà invogliato a ripeterla, ma attenzione, non abbiate fretta , aspettate fino a quando non siete certi che il vostro amico a quattro zampe abbia concluso, altrimenti potreste confonderlo o peggio potreste tornare a casa e dopo qualche minuto ritrovarvi il resto dei bisognini in corridoio. Si possono usare le traversine e per quanto tempo? Certo le traversine sono delle ottime soluzioni per i primi tempi, quando ancora non conosciamo le tempistiche di autonomia della vescica ed i comportamenti del nostro cucciolo, o saltuariamente quando non abbiamo la possibilità di uscire ad intervalli regolari, ma attenzione a non esagerare perchè potremmo rischiare di portare il nostro cane a fare i suoi bisogni solo quando rientra a casa. [...]
28 Settembre 2020animali domestici / cani / gatti / microchip / sanzioniIl microchip è una capsula di vetro biocompatibile che contiene i dati segnaletici del cane o gatto e del loro proprietario.  Il microchip viene inserito sotto pelle con una siringa, come avviene per una normale puntura, di solito nella zona sinistra del collo, è indolore e non crea nessun disturbo all’animale. Naturalmente il microchip viene impiantato dal medico veterinario, che provvede al tempo stesso ad iscrivere l’animale nell’anagrafe animali d’affezione, indicando : il numero del microchip i dati del proprietario i dati dell’animale Quando si mette il microchip? Intanto il microchip è obbligatorio, a stabilirlo è Legge 14 agosto 1991, n.281, che impone a tutti i proprietari di cani di iscrivere il proprio all’ anagrafe canina regionale, identificandolo attraverso un microchip sottocutaneo. La stessa legge ne prevede anche la comunicazione in caso di cessione del cane ad altro proprietario l’avviso in caso di decesso del cane. Detto ciò, l’iscrizione all’anagrafe canina regionale ed il microchip deve essere impiantato nel cane  entro trenta giorni dalla nascita o entro quindici giorni dal momento in cui ne entra in possesso e comunque prima della sua cessione a qualunque titolo.   Quanto costa mettere il microchip al cane o al gatto? Fermo restando che il microchip ad oggi (settembre 2020) è obbligatorio per i cani  su tutto il territorio nazionale, e per i gatti  solo nella regione Lombardia da gennaio 2020, il costo per il suo impianto varia da regione a regione e se eseguito privatamente o presso una ASL. Infatti, possiamo avere costi per 10 euro ai 50 euro se effettuato presso uno studio medico veterinario, e dai 5 euro ai 10 euro se effettuato presso una Asl. Così come varia il costo da regione a regione per impiantare un microchip, anche le sanzioni variano in caso di omissione del dispositivo, e si va dai  € 104,00 a € 259,00. Perchè è obbligatorio il microchip? L’obbligo di impiantare il microchip, nasce dall’esigenza di limitare il randagismo, identificare il cane in caso di smarrimento, ma anche per verificarne le vaccinazioni, la proprietà ed impedirne la successiva vendita non autorizzata . Naturalmente, ogni variazione per cambio di residenza, o di proprietà o in caso di decesso del nostro animale,  dovrà essere comunicata entro e non oltre 15 giorni al nostro veterinario o alla Asl di competenza.     [...]
30 Luglio 2020cibo animali / consigli utili / tartarugheQuando si pensa di prendere o regalare una tartaruga di terra o di acqua, si pensa ad un animaletto da compagnia ideale, perchè piccolo,  poco pretenzioso ed impegnativo. Nulla di più sbagliato.  Il fatto di essere piccole, lente, che non emettono versi per richiamare la nostra attenzione, non significa che non abbiano delle proprie abitudini  e che per poter stare con noi a lungo, devono vivere in un ambiente confortevole, salubre e che soddisfi le loro esigenze etologiche. Cosa serve alle tartarughe di terra per vivere in salute ? Le tartarughe di terra dette anche testuggini, posso vivere in ambiente domestico, ma hanno bisogno di molto spazio e possono vivere sia all’esterno che all’interno, l’importante è che sia un posto ampio e asciutto,  perchè essendo dei rettili, non amano l’umidità ed il freddo. Così se decidete di attrezzare un’area interna, dove non è possibile accedere ai raggi di sole, è consigliato installare una lampada UVB perchè contribuiscono alla sintesi di vitamina D, consentendo così alla tartaruga di assimilare il calcio di cui necessita. Se invece optate per un’area all’esterno, la più consigliata,  è importante creare un ambiente con zone d’ombra per ripararsi nelle ore più calde, realizzare una recinzione adeguata a protezione di eventuali predatori, e mettere a disposizione sempre dell’acqua fresca per consentire la reidratazione costante dell’ospite, magari in una ciotola bassa per evitare che ci possa annegare. Cosa mangiano le tartarughe di terra? Le testuggini sono animaletti erbivori, per cui in natura si nutrono prevalentemente di erba selvatica, ma anche di frutta, seppur  in piccola quantità. La dieta di una tartaruga di terra deve essere variegata,  prediligendo erbe ricche di calcio e povere di fosforo da ingerite in grande quantità, ed ecco perchè le preferite sono: tarassaco, piantaggine, crescione, erba medica, trifoglio, pale di fico d’india (ovviamente senza spine ), malva, ortiche, foglie di vite. Non disdegnano la cicoria, radicchio e scarola romana , e per quanto riguarda la frutta, apprezzano molto le fragole, lamponi, more, albicocche, fichi e ciliegie , ma senza esagerare perchè la frutta è più difficile da digerire. Inutile dire, che sono assolutamente vietati i prodotti da forno, pane, pasta, carne, latte e derivati, erbe e ortaggi che contengono fosforo, e frutta come banane e pesche. Cosa succede alle tartarughe in inverno? Se nella stagione invernale notate che la vostra tartaruga non mangia , non si muove… niente paura è solo il periodo di letargo. Si, perchè le tartarughe nella stagione invernale vanno in letargo, anche se nell’area del mediterraneo date le temperature non troppo rigide, non parliamo di vero e proprio letargo , ma di un periodo di sonnolenza ed inappetenza, che porta al rallentamento delle funzioni vitali. Sarà per il tipo di dieta, sarà per il letargo o per il loro modo di prendere la vita, con molta calma, ma sta di fatto che le tartarughe terrestri sono animali estremamente longevi, che raggiungo anche i 100 anni di vita . Niente male, no? [...]
25 Luglio 2020animali domestici / cani / consigli utiliIl nostro piccolo amico a quattro zampe ha fatto i suoi bisogni sul tappeto in salotto? Calma, niente panico, è solo questione di tempo e pazienza. Un cucciolo di cane è un cucciolo, e come i cuccioli umani non hanno ben chiaro il concetto di come funziona il quando e il dove fare i propri bisogni, li fanno quando ne hanno la necessità, ma diventando più grandi e grazie agli insegnamenti degli adulti tutto prende la giusta direzione. Da dove cominciare? Si comincia nel delineare la zona della casa, dove il nostro cucciolo ha accesso per giocare, dormire e mangiare, in modo da poterne osservare il suo comportamento con maggiore facilità e costanza. Visto che il nostro piccoletto non sa ancora bene come gestire i suoi bisogni, quello che possiamo certamente fare è quello di organizzarci per delle uscite in giardino o in un parco, ogni 2-3 ore, ad ogni risveglio di pisolini, dopo aver mangiato o bevuto, dopo aver giocato e soprattutto nel momento in cui lo vediamo annusare a terra in maniera insistente. Certo, nonostante questi primi accorgimenti, qualche incidente di percorso può sempre capitare, ma col tempo saranno sempre meno . Cosa fare se il nostro cucciolo non fa i bisogni fuori casa? E’ importante ricordare che, fare la pipì in un determinato posto per un cane non è solo una esigenza fisiologica, ma è anche un segnale olfattivo molto importante verso gli altri cani, è “marcare il territorio”, e potrebbe capitare che il nostro cucciolo non farà mai i suoi bisogni in un posto frequentato da tanti cani, perchè troppo intimorito dai segnali lasciati da quest’ultimi. La cosa migliore a questo punto, sarà di cambiare zona, restarci per più tempo assecondandolo nella sua attività di esplorazione fino a quando non avrà trovato il suo posticino per i bisogni e premiarlo con coccole, feste e magari anche un biscottino. Premiare il nostro cucciolo dopo che ha fatto i suoi bisogni è  molto importante, perchè in questo modo comprenderà di aver fatto la cosa giusta e sarà invogliato a ripeterla, ma attenzione, non abbiate fretta , aspettate fino a quando non siete certi che il vostro amico a quattro zampe abbia concluso, altrimenti potreste confonderlo o peggio potreste tornare a casa e dopo qualche minuto ritrovarvi il resto dei bisognini in corridoio. Si possono usare le traversine e per quanto tempo? Certo le traversine sono delle ottime soluzioni per i primi tempi, quando ancora non conosciamo le tempistiche di autonomia della vescica ed i comportamenti del nostro cucciolo, o saltuariamente quando non abbiamo la possibilità di uscire ad intervalli regolari, ma attenzione a non esagerare perchè potremmo rischiare di portare il nostro cane a fare i suoi bisogni solo quando rientra a casa. [...]
28 Settembre 2020animali domestici / cani / gatti / microchip / sanzioniIl microchip è una capsula di vetro biocompatibile che contiene i dati segnaletici del cane o gatto e del loro proprietario.  Il microchip viene inserito sotto pelle con una siringa, come avviene per una normale puntura, di solito nella zona sinistra del collo, è indolore e non crea nessun disturbo all’animale. Naturalmente il microchip viene impiantato dal medico veterinario, che provvede al tempo stesso ad iscrivere l’animale nell’anagrafe animali d’affezione, indicando : il numero del microchip i dati del proprietario i dati dell’animale Quando si mette il microchip? Intanto il microchip è obbligatorio, a stabilirlo è Legge 14 agosto 1991, n.281, che impone a tutti i proprietari di cani di iscrivere il proprio all’ anagrafe canina regionale, identificandolo attraverso un microchip sottocutaneo. La stessa legge ne prevede anche la comunicazione in caso di cessione del cane ad altro proprietario l’avviso in caso di decesso del cane. Detto ciò, l’iscrizione all’anagrafe canina regionale ed il microchip deve essere impiantato nel cane  entro trenta giorni dalla nascita o entro quindici giorni dal momento in cui ne entra in possesso e comunque prima della sua cessione a qualunque titolo.   Quanto costa mettere il microchip al cane o al gatto? Fermo restando che il microchip ad oggi (settembre 2020) è obbligatorio per i cani  su tutto il territorio nazionale, e per i gatti  solo nella regione Lombardia da gennaio 2020, il costo per il suo impianto varia da regione a regione e se eseguito privatamente o presso una ASL. Infatti, possiamo avere costi per 10 euro ai 50 euro se effettuato presso uno studio medico veterinario, e dai 5 euro ai 10 euro se effettuato presso una Asl. Così come varia il costo da regione a regione per impiantare un microchip, anche le sanzioni variano in caso di omissione del dispositivo, e si va dai  € 104,00 a € 259,00. Perchè è obbligatorio il microchip? L’obbligo di impiantare il microchip, nasce dall’esigenza di limitare il randagismo, identificare il cane in caso di smarrimento, ma anche per verificarne le vaccinazioni, la proprietà ed impedirne la successiva vendita non autorizzata . Naturalmente, ogni variazione per cambio di residenza, o di proprietà o in caso di decesso del nostro animale,  dovrà essere comunicata entro e non oltre 15 giorni al nostro veterinario o alla Asl di competenza.     [...]
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