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25 Luglio 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / gattiQual’è il cibo preferito dai gatti? Meglio il cibo secco o umido? Come alimentare correttamente il nostro gatto per mantenerlo in salute? Prima di tutto dobbiamo ricordarci che i gatti, se pur domestici, sono dei felini carnivori, con un apparato digerente costituito da uno stomaco con pH molto acido ed un intestino molto lungo nel primo tratto, entrambi indispensabili per la corretta digestione della carne . Il loro essere carnivori, fa si che al contrario del cane, il gatto non tolleri granchè i carboidrati , grassi e condimenti, che spesso sono la causa di diversi disturbi fisici. Ed ecco perchè il gatto in natura si ciba prevalentemente di lucertole, topini, insetti ,uccellini, che non solo soddisfano il loro istinto di predatore, ma favoriscono il giusto apporto di proteine e di acqua. Ricordiamo infatti che i gatti bevono molto poco, in pratica è come se non avessero l’istinto della sete, ma assumono la giusta quantità di acqua durante il pasto, diversamente andrebbero facilmente incontro a cistiti o calcoli renali. Cosa dare da mangiare al nostro gatto ? Di certo sono sconsigliati i nostri avanzi, pizza, pane, dolcetti e pasta, proprio perchè ricchi di condimenti e grassi che il gatto non riesce a digerire.  Sarebbe preferibile nutrirli con cibi naturali , con caratteristiche molto vicine alle loro prede in natura, con una temperatura tra i 37/38 gradi, non appiccicosi, dal giusto contenuto di acqua e grassi, e quindi carne, ossa crude e polpose ed organi interni. Così possiamo prediligere, le  carni  di tacchino, manzo, agnello, pollo e in generale i volatili e poi anche il pesce come merluzzo, nasello, sardina, alice, sgombro, ed infine le uova di tutti i tipi. Se optate per il cibo secco, da dare saltuariamente al vostro gatto,  assicuratevi che sia di ottima qualità e soprattutto che contenga la minor percentuale di carboidrati e grassi. I gatti mangiano le verdure? Si, ma in piccole quantità. Si preferiscono in questo caso, verdure dolci come zucchine, zucca, carote, insalatine, fagiolini e carote, cotte o crude per loro non fa differenza. [...]
12 Agosto 2020animali domestici / cani / consigli utili / curiositàPettorina o collare cosa scegliere? E’ quello che ci si chiede sempre quando si adotta un cane, e la scelta non sempre facile ed ovvia. E’ l’eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti. Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo. Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane? La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto. Nel primo caso, bisogna fare attenzione a non creare dei traumi all’animale quando si cerca di contenerlo o indirizzarlo verso un’altra direzione, nel secondo caso fare attenzione alla postura che assume il cane quando cammina a causa della imbragatura che potrebbe risultargli ingombrante. Esiste il collare fisso, che non si allarga e non si stringe, a meno che non lo si faccia manualmente prima di applicarlo. Non deve essere nè troppo largo nè troppo stretto, altrimenti il cane potrebbe sfilarselo o farsi male. La giusta misura è quella che prevede la larghezza di un dito tra collare e collo del cane. Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all’animale. Poi ci sono le pettorine Svedese ad H , la Norvegese a Y e quella a  X, ognuna di loro più o meno ingombranti e facili da gestire nella vestizione, tutte più o meno confortevoli nel momento in cui si fa pressione per controllare l’animale. Inutile dire che la scelta tra il collare o la pettorina non spetta solo a noi, ma anche al nostro amico a quattro zampe, così quando andiamo in negozio oltre ad affidarci ai consigli del venditore, facciamo indossare il supporto direttamente al cane e vediamo la sua reazione, perchè ricordiamoci che la prima cosa è il suo benessere.             [...]
27 Luglio 2020cibo animali / consigli utiliPensare al pesciolino rosso come al pesciolino che vive in un’ampolla di vetro, sempre piccolo , che ci fa compagnia senza molte pretese, non è proprio corretto, perchè devi sapere che i pesci rossi, o Carassius auratus, possono vivere fino a 30 anni raggiungendo anche i 30 cm di lunghezza e 3 kg di peso. E’ vero, molti pesciolini rossi non sopravvivono a lungo dopo che li abbiamo portati a casa, ma questo non dipende dalla loro natura, ma dagli errori che commettiamo noi umani, sia con la loro alimentazione , che per l’ambiente in cui li facciamo vivere. Ma andiamo per gradi. Come prenderci cura di un pesce rosso, partendo dalla sua casa? L’habitat per un pesce rosso è fondamentale, ed è per questo che dobbiamo adeguare la sua casa alla sua dimensione, tenendo conto che per ogni esemplare sono necessari 20 litri di acqua. Questo ci fa ben capire che non possiamo usare le piccole ampolle di vetro, ma un acquario che garantisca questa quantità di acqua dolce per ogni esemplare che ci vive. In merito all’acqua dell’acquario, questa andrà cambiata con una certa frequenza, almeno una volta a settimana e in una percentuale del 30/40% . Va bene anche l’acqua del rubinetto, purchè abbia riposato il tanto che basta per far depositare i residui di cloro in essa contenuti e dannosi per i pesci. Per rendere più confortevole e meno monotono l’ambiente dell’acquario, si possono aggiungere piante artificiali,ghiaia per il fondo o  mini paesaggi in pietra, evitando piante  che potrebbero essere mangiate, e prima di introdurre il nostro amico nella sua nuova casa, accertarsi della temperatura e della qualità dell’acqua, utilizzando anche un filtro meccanico, che ripulisca regolarmente l’acqua da residui di cibo, escrementi e altre sostanze, e un termostato per avere una temperatura costante. Cosa mangiano i pesci rossi? Sul cibo la regola numero 1 è non esagerare. I pesci sono onnivori e soprattutto non hanno il senso della sazietà, per cui è consigliabile dargli da mangiare non una sola volta al giorno è ma più volte al giorno in piccole quantità che riescono a mangiare in un minuto. I pesci rossi amano una dieta variegata, per cui cambiare mangime ogni tanto sarà sicuramente gradito, soprattutto se mischiato con larve di zanzare liofilizzate. Amano il cavolo di Pechino e l’insalata e possono mangiare anche le piante da acquario,  e per non fargli assumere troppa aria  durante la scorpacciata, il mangime galleggiante o quello liofilizzato, dovrebbe restare in ammollo per un paio di secondi prima di essere somministrato. Un consiglio per evitare un eccesso di residui nell’acqua, è quello di prevedere un giorno a settimana di digiuno e di tanto in tanto dargli qualche verdura sbollentata e sminuzzata,  tipo piselli, spinaci, zucchine,  che sostituisca e integri le fibre vegetali che si trovano naturalmente nell’acqua dei fiumi. [...]
25 Luglio 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / gattiQual’è il cibo preferito dai gatti? Meglio il cibo secco o umido? Come alimentare correttamente il nostro gatto per mantenerlo in salute? Prima di tutto dobbiamo ricordarci che i gatti, se pur domestici, sono dei felini carnivori, con un apparato digerente costituito da uno stomaco con pH molto acido ed un intestino molto lungo nel primo tratto, entrambi indispensabili per la corretta digestione della carne . Il loro essere carnivori, fa si che al contrario del cane, il gatto non tolleri granchè i carboidrati , grassi e condimenti, che spesso sono la causa di diversi disturbi fisici. Ed ecco perchè il gatto in natura si ciba prevalentemente di lucertole, topini, insetti ,uccellini, che non solo soddisfano il loro istinto di predatore, ma favoriscono il giusto apporto di proteine e di acqua. Ricordiamo infatti che i gatti bevono molto poco, in pratica è come se non avessero l’istinto della sete, ma assumono la giusta quantità di acqua durante il pasto, diversamente andrebbero facilmente incontro a cistiti o calcoli renali. Cosa dare da mangiare al nostro gatto ? Di certo sono sconsigliati i nostri avanzi, pizza, pane, dolcetti e pasta, proprio perchè ricchi di condimenti e grassi che il gatto non riesce a digerire.  Sarebbe preferibile nutrirli con cibi naturali , con caratteristiche molto vicine alle loro prede in natura, con una temperatura tra i 37/38 gradi, non appiccicosi, dal giusto contenuto di acqua e grassi, e quindi carne, ossa crude e polpose ed organi interni. Così possiamo prediligere, le  carni  di tacchino, manzo, agnello, pollo e in generale i volatili e poi anche il pesce come merluzzo, nasello, sardina, alice, sgombro, ed infine le uova di tutti i tipi. Se optate per il cibo secco, da dare saltuariamente al vostro gatto,  assicuratevi che sia di ottima qualità e soprattutto che contenga la minor percentuale di carboidrati e grassi. I gatti mangiano le verdure? Si, ma in piccole quantità. Si preferiscono in questo caso, verdure dolci come zucchine, zucca, carote, insalatine, fagiolini e carote, cotte o crude per loro non fa differenza. [...]
12 Agosto 2020animali domestici / cani / consigli utili / curiositàPettorina o collare cosa scegliere? E’ quello che ci si chiede sempre quando si adotta un cane, e la scelta non sempre facile ed ovvia. E’ l’eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti. Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo. Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane? La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto. Nel primo caso, bisogna fare attenzione a non creare dei traumi all’animale quando si cerca di contenerlo o indirizzarlo verso un’altra direzione, nel secondo caso fare attenzione alla postura che assume il cane quando cammina a causa della imbragatura che potrebbe risultargli ingombrante. Esiste il collare fisso, che non si allarga e non si stringe, a meno che non lo si faccia manualmente prima di applicarlo. Non deve essere nè troppo largo nè troppo stretto, altrimenti il cane potrebbe sfilarselo o farsi male. La giusta misura è quella che prevede la larghezza di un dito tra collare e collo del cane. Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all’animale. Poi ci sono le pettorine Svedese ad H , la Norvegese a Y e quella a  X, ognuna di loro più o meno ingombranti e facili da gestire nella vestizione, tutte più o meno confortevoli nel momento in cui si fa pressione per controllare l’animale. Inutile dire che la scelta tra il collare o la pettorina non spetta solo a noi, ma anche al nostro amico a quattro zampe, così quando andiamo in negozio oltre ad affidarci ai consigli del venditore, facciamo indossare il supporto direttamente al cane e vediamo la sua reazione, perchè ricordiamoci che la prima cosa è il suo benessere.             [...]
27 Luglio 2020cibo animali / consigli utiliPensare al pesciolino rosso come al pesciolino che vive in un’ampolla di vetro, sempre piccolo , che ci fa compagnia senza molte pretese, non è proprio corretto, perchè devi sapere che i pesci rossi, o Carassius auratus, possono vivere fino a 30 anni raggiungendo anche i 30 cm di lunghezza e 3 kg di peso. E’ vero, molti pesciolini rossi non sopravvivono a lungo dopo che li abbiamo portati a casa, ma questo non dipende dalla loro natura, ma dagli errori che commettiamo noi umani, sia con la loro alimentazione , che per l’ambiente in cui li facciamo vivere. Ma andiamo per gradi. Come prenderci cura di un pesce rosso, partendo dalla sua casa? L’habitat per un pesce rosso è fondamentale, ed è per questo che dobbiamo adeguare la sua casa alla sua dimensione, tenendo conto che per ogni esemplare sono necessari 20 litri di acqua. Questo ci fa ben capire che non possiamo usare le piccole ampolle di vetro, ma un acquario che garantisca questa quantità di acqua dolce per ogni esemplare che ci vive. In merito all’acqua dell’acquario, questa andrà cambiata con una certa frequenza, almeno una volta a settimana e in una percentuale del 30/40% . Va bene anche l’acqua del rubinetto, purchè abbia riposato il tanto che basta per far depositare i residui di cloro in essa contenuti e dannosi per i pesci. Per rendere più confortevole e meno monotono l’ambiente dell’acquario, si possono aggiungere piante artificiali,ghiaia per il fondo o  mini paesaggi in pietra, evitando piante  che potrebbero essere mangiate, e prima di introdurre il nostro amico nella sua nuova casa, accertarsi della temperatura e della qualità dell’acqua, utilizzando anche un filtro meccanico, che ripulisca regolarmente l’acqua da residui di cibo, escrementi e altre sostanze, e un termostato per avere una temperatura costante. Cosa mangiano i pesci rossi? Sul cibo la regola numero 1 è non esagerare. I pesci sono onnivori e soprattutto non hanno il senso della sazietà, per cui è consigliabile dargli da mangiare non una sola volta al giorno è ma più volte al giorno in piccole quantità che riescono a mangiare in un minuto. I pesci rossi amano una dieta variegata, per cui cambiare mangime ogni tanto sarà sicuramente gradito, soprattutto se mischiato con larve di zanzare liofilizzate. Amano il cavolo di Pechino e l’insalata e possono mangiare anche le piante da acquario,  e per non fargli assumere troppa aria  durante la scorpacciata, il mangime galleggiante o quello liofilizzato, dovrebbe restare in ammollo per un paio di secondi prima di essere somministrato. Un consiglio per evitare un eccesso di residui nell’acqua, è quello di prevedere un giorno a settimana di digiuno e di tanto in tanto dargli qualche verdura sbollentata e sminuzzata,  tipo piselli, spinaci, zucchine,  che sostituisca e integri le fibre vegetali che si trovano naturalmente nell’acqua dei fiumi. [...]
25 Luglio 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / gattiQual’è il cibo preferito dai gatti? Meglio il cibo secco o umido? Come alimentare correttamente il nostro gatto per mantenerlo in salute? Prima di tutto dobbiamo ricordarci che i gatti, se pur domestici, sono dei felini carnivori, con un apparato digerente costituito da uno stomaco con pH molto acido ed un intestino molto lungo nel primo tratto, entrambi indispensabili per la corretta digestione della carne . Il loro essere carnivori, fa si che al contrario del cane, il gatto non tolleri granchè i carboidrati , grassi e condimenti, che spesso sono la causa di diversi disturbi fisici. Ed ecco perchè il gatto in natura si ciba prevalentemente di lucertole, topini, insetti ,uccellini, che non solo soddisfano il loro istinto di predatore, ma favoriscono il giusto apporto di proteine e di acqua. Ricordiamo infatti che i gatti bevono molto poco, in pratica è come se non avessero l’istinto della sete, ma assumono la giusta quantità di acqua durante il pasto, diversamente andrebbero facilmente incontro a cistiti o calcoli renali. Cosa dare da mangiare al nostro gatto ? Di certo sono sconsigliati i nostri avanzi, pizza, pane, dolcetti e pasta, proprio perchè ricchi di condimenti e grassi che il gatto non riesce a digerire.  Sarebbe preferibile nutrirli con cibi naturali , con caratteristiche molto vicine alle loro prede in natura, con una temperatura tra i 37/38 gradi, non appiccicosi, dal giusto contenuto di acqua e grassi, e quindi carne, ossa crude e polpose ed organi interni. Così possiamo prediligere, le  carni  di tacchino, manzo, agnello, pollo e in generale i volatili e poi anche il pesce come merluzzo, nasello, sardina, alice, sgombro, ed infine le uova di tutti i tipi. Se optate per il cibo secco, da dare saltuariamente al vostro gatto,  assicuratevi che sia di ottima qualità e soprattutto che contenga la minor percentuale di carboidrati e grassi. I gatti mangiano le verdure? Si, ma in piccole quantità. Si preferiscono in questo caso, verdure dolci come zucchine, zucca, carote, insalatine, fagiolini e carote, cotte o crude per loro non fa differenza. [...]
12 Agosto 2020animali domestici / cani / consigli utili / curiositàPettorina o collare cosa scegliere? E’ quello che ci si chiede sempre quando si adotta un cane, e la scelta non sempre facile ed ovvia. E’ l’eterno dilemma quando si porta a casa un cucciolo di cane, cosa andrà meglio? la pettorina o il collare? In realtà non siamo poi noi a decidere, ma il nostro cane in effetti. Partiamo però da un punto in comune, che sia collare o pettorina lo scopo è quello di guidarlo in modo corretto e senza fargli male quando lo portiamo fuori per una passeggiata e che se non abbiamo instaurato prima un buon rapporto con il nostro cane, avremo comunque difficoltà a gestirlo. Cosa troviamo in commercio e cosa viene consigliato anche in base alla taglia del nostro cane? La prima cosa da sapere è che, con il collare viene fatta pressione sul collo del cane, mentre con la pettorina la si fa sul dorso e sul petto. Nel primo caso, bisogna fare attenzione a non creare dei traumi all’animale quando si cerca di contenerlo o indirizzarlo verso un’altra direzione, nel secondo caso fare attenzione alla postura che assume il cane quando cammina a causa della imbragatura che potrebbe risultargli ingombrante. Esiste il collare fisso, che non si allarga e non si stringe, a meno che non lo si faccia manualmente prima di applicarlo. Non deve essere nè troppo largo nè troppo stretto, altrimenti il cane potrebbe sfilarselo o farsi male. La giusta misura è quella che prevede la larghezza di un dito tra collare e collo del cane. Abbiamo il collare semistrozzo o strozzo, nel primo la sua forma cambia in base alla trazione che opera il guinzaglio sul cane, il secondo, di solito è realizzato in maglie metalliche più o meno grandi in base alle dimensioni del collare, consigliati solo a chi ha molta dimestichezza con il prodotto per evitare traumi all’animale. Poi ci sono le pettorine Svedese ad H , la Norvegese a Y e quella a  X, ognuna di loro più o meno ingombranti e facili da gestire nella vestizione, tutte più o meno confortevoli nel momento in cui si fa pressione per controllare l’animale. Inutile dire che la scelta tra il collare o la pettorina non spetta solo a noi, ma anche al nostro amico a quattro zampe, così quando andiamo in negozio oltre ad affidarci ai consigli del venditore, facciamo indossare il supporto direttamente al cane e vediamo la sua reazione, perchè ricordiamoci che la prima cosa è il suo benessere.             [...]
27 Luglio 2020cibo animali / consigli utiliPensare al pesciolino rosso come al pesciolino che vive in un’ampolla di vetro, sempre piccolo , che ci fa compagnia senza molte pretese, non è proprio corretto, perchè devi sapere che i pesci rossi, o Carassius auratus, possono vivere fino a 30 anni raggiungendo anche i 30 cm di lunghezza e 3 kg di peso. E’ vero, molti pesciolini rossi non sopravvivono a lungo dopo che li abbiamo portati a casa, ma questo non dipende dalla loro natura, ma dagli errori che commettiamo noi umani, sia con la loro alimentazione , che per l’ambiente in cui li facciamo vivere. Ma andiamo per gradi. Come prenderci cura di un pesce rosso, partendo dalla sua casa? L’habitat per un pesce rosso è fondamentale, ed è per questo che dobbiamo adeguare la sua casa alla sua dimensione, tenendo conto che per ogni esemplare sono necessari 20 litri di acqua. Questo ci fa ben capire che non possiamo usare le piccole ampolle di vetro, ma un acquario che garantisca questa quantità di acqua dolce per ogni esemplare che ci vive. In merito all’acqua dell’acquario, questa andrà cambiata con una certa frequenza, almeno una volta a settimana e in una percentuale del 30/40% . Va bene anche l’acqua del rubinetto, purchè abbia riposato il tanto che basta per far depositare i residui di cloro in essa contenuti e dannosi per i pesci. Per rendere più confortevole e meno monotono l’ambiente dell’acquario, si possono aggiungere piante artificiali,ghiaia per il fondo o  mini paesaggi in pietra, evitando piante  che potrebbero essere mangiate, e prima di introdurre il nostro amico nella sua nuova casa, accertarsi della temperatura e della qualità dell’acqua, utilizzando anche un filtro meccanico, che ripulisca regolarmente l’acqua da residui di cibo, escrementi e altre sostanze, e un termostato per avere una temperatura costante. Cosa mangiano i pesci rossi? Sul cibo la regola numero 1 è non esagerare. I pesci sono onnivori e soprattutto non hanno il senso della sazietà, per cui è consigliabile dargli da mangiare non una sola volta al giorno è ma più volte al giorno in piccole quantità che riescono a mangiare in un minuto. I pesci rossi amano una dieta variegata, per cui cambiare mangime ogni tanto sarà sicuramente gradito, soprattutto se mischiato con larve di zanzare liofilizzate. Amano il cavolo di Pechino e l’insalata e possono mangiare anche le piante da acquario,  e per non fargli assumere troppa aria  durante la scorpacciata, il mangime galleggiante o quello liofilizzato, dovrebbe restare in ammollo per un paio di secondi prima di essere somministrato. Un consiglio per evitare un eccesso di residui nell’acqua, è quello di prevedere un giorno a settimana di digiuno e di tanto in tanto dargli qualche verdura sbollentata e sminuzzata,  tipo piselli, spinaci, zucchine,  che sostituisca e integri le fibre vegetali che si trovano naturalmente nell’acqua dei fiumi. [...]
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