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23 Febbraio 2021animali domestici / cane anziano / cibo animali / consigli utili / malattieUn cane anziano ha esigenze particolari, il trascorrere degli anni porta con se una serie di problematiche fisiche e non solo, alle quali noi umani dobbiamo porre la giusta attenzione.
Prendersi cura di un cane anziano è importante, per lui e anche per noi. Un cane è ritenuto anziano quando ha raggiunto i 10 anni, che poi a pensarci bene, tanti non sono, ma se li trasformiamo in anni umani corrispondono ai nostri 70 anni, e anche per noi è un’età importante.
A cosa dobbiamo fare attenzione ?
Un cane che ha raggiunto i 7 o 8 anni è già un cane che rientra nella categoria senior , ed ha sicuramente un comportamento diverso da un cucciolo, non ha più tanta voglia di saltare sul divano o correre nel parco per tanto tempo, non mangia molto e trascorre più tempo riposando.
Questo accade perchè la sua età non glielo consente ed anche perchè, essendo anziano comincia ad avere qualche problema di salute, dolori ai muscoli o alle ossa, o potrebbe avere problemi alla vista o ai denti.
Come prendersi cura di un cane anziano?
La prima cosa è sicuramente la pazienza, ricordiamoci sempre che un cane anziano è un po’ come un bambino, ma con molte fragilità .
Perchè un cane adulto o anziano, può andare incontro alle più comuni patologie tipiche della sua età, come l’artrosi, la cecità, la sordità e la perdita dei denti, ma anche forme più gravi che lo conducono alla morte, come la torsione dello stomaco, malattie renali o cardiache.
Dobbiamo fare sicuramente attenzione alla sua alimentazione, assicurandoci che mangi adeguatamente, evitando che diventi obeso, perchè un maggior peso graverebbe sulle sue fragili articolazioni, e ne impedirebbe il normale movimento.
Accertiamoci che sia sempre ben idratato, mettendogli a disposizione acqua fresca o anche brodi di carne o pesce insieme a qualche crocchetta, per invogliarlo a bene di più.
Ovviamente se notiamo che comincia a perdere i denti, alterniamo le crocchette per cani senior con un cibo più morbido, magari cucinato da noi.
E’ molto importante sorvegliare il cane mentre mangia, per controllare che non mangi troppo velocemente ( sintomo della torsione dello stomaco) o che non mangi affatto, soprattutto se il nostro cane ha perso i denti o peggio che soffra di demenza senile. Nei casi in cui il cane ha perso la vista o l’udito, potrebbe sentirsi disorientato e non mangiare o bere abbastanza, aggravando il suo stato fisico e psicologico.
Fare attività fisica e sociale
E’ molto importante continuare l’attività fisica per il nostro cane, ma in maniera diversa. Certamente non potrà correre e giocare come prima, ma passeggiare più volte al giorno per almeno mezz’ora è fondamentale per mantenere attivi i suoi muscoli e la socialità con gli altri cani.
Un cane anziano tende ad isolarsi e deprimersi, perchè sente dolore e non sa perchè. Passeggiare con noi, giocare con una palla o un bastoncino di legno, lanciati non troppo lontani, o magari nuotare, gli daranno gioia e si sentiranno ancora gratificati e importanti per noi.
Puoi trovare i giochi ed il cibo più adatto al tuo cane scaricando l’app quiinzona
Visite veterinarie
Con un cane anziano, cambia lo stile di vita e l’alimentazione, e la figura del veterinario diventa ancora più importante. Le visite mediche dovranno avere una frequenza di almeno sei mesi, in modo da assicurarci che tutto vada bene e nel caso di insorgenze di nuove patologie o problemi fisici, si possa intervenire subito limitando il più possibile disagi e sofferenze al nostro amico a quattro zampe.
continua a seguirci, iscriviti alla nostra newsletter
[...]
2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale.
L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli.
Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale.
Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi, si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina).
Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio:
minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari
minor possibilità di contrarre la FIV
meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento
netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio).
E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale.
L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso.
Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie.
Come funziona l’intervento di sterilizzazione?
La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità.
L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più.
Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico.
Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti.
Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento.
Quanto costa sterilizzare il gatto?
Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento.
Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
12 Febbraio 2021animali domestici / furettoFuretto domestico, animale molto amato dai bambini, dal viso simpatico e occhi furbetti, attenzione però al suo odore particolarmente pungente che diventa più importante da adulto nella fase di innamoramento.
Il furetto da compagnia, compare sempre più nelle liste dei desideri di grandi e piccini che vogliono adottare un animale domestico.
Complice il suo aspetto simpatico, il furetto o Mustela putorius furo, ossia faina puzzolente ladra (perchè tende a nascondere il cibo che trova e poi perchè il suo odore è importante), non è un roditore, come molti sono portati a pensare, ma un mustelide, che fa parte cioè della famiglia della lontra, della donnola, ma anche della puzzola, del tasso e così via.
E’ un animale carnivoro, ed i suoi 34 denti piccoli ma taglienti, possono non essere una piacevole esperienza quando incontrano le vostre dita. Ecco perchè, il furetto domestico pur essendo un animale molto socievole, soprattutto con noi umani, va trattato con estrema dolcezza.
Cosa bisogna sapere prima di adottare un furetto domestico?
Il furetto non è un animale selvatico e per questo non ama la solitudine, ecco perchè se lasciato per troppo tempo da solo in casa, finirà per soffrire.
Il furetti domestici amano giocare e si comportano come i gatti, facendo i propri bisogni nella sabbietta, giocano con palline ed i gomitoli di lana, dormono nei posti caldi ed accoglienti, tra i cuscini o nella biancheria.
Prima di adottare un furetto domestico, assicuriamoci che sia già abituato al contatto umano, perchè se per alcune cose somiglia al gatto, non è così istintivo come lui. I primi giorni potreste infatti trovare i suoi bisogni sparsi per casa, oppure vasi di fiori scavati e terra ovunque.
Non va tenuto in gabbia, ma una volta che avete deciso a quali stanze della vostra casa ha accesso, ricordate che è un animaletto curioso, quindi attenzione ad oggetti per voi preziosi che potrebbero inavvertitamente rompersi o fili di telefono o computer che potrebbero essere mordicchiati.
Preparategli dei posti comodi dove poter dormire, il furetto domestico è vivace e giocherellone, ma è anche un gran dormiglione.
Odore del furetto
Lo abbiamo detto all’inizio, il furetto ha un odore importante, un odore muschiato, che potrebbe non essere così gradevole.
Però dobbiamo fare una distinzione, tra l’odore derivato dalle ghiandole peri-anali che secernono una sostanza dall’odore pungente e sgradevole, quando l’animale si sente in pericolo o particolarmente eccitato, ed il suo odore naturale, che aumenta nel periodo di calore.
Non pensate di far rimuovere le ghiandole per eliminare l’odore, causereste un danno fisico permanente al furetto inutilmente e non risolvereste problema. Potete al contrario, nell’età matura dell’animale procedere alla sua sterilizzazione, in modo da ridurre e persino far scomparire completamente il questo suo odore pungente. Ma ricordate che il suo tipico odore muschiato resterà.
Se vuoi conoscere altre consigli e curiosità sui furetti domestici, scarica gratuitamente l‘app quiinzona, e troverai anche informazioni su veterinari in zona che potranno darti maggiori informazioni.
[...]
23 Febbraio 2021animali domestici / cane anziano / cibo animali / consigli utili / malattieUn cane anziano ha esigenze particolari, il trascorrere degli anni porta con se una serie di problematiche fisiche e non solo, alle quali noi umani dobbiamo porre la giusta attenzione.
Prendersi cura di un cane anziano è importante, per lui e anche per noi. Un cane è ritenuto anziano quando ha raggiunto i 10 anni, che poi a pensarci bene, tanti non sono, ma se li trasformiamo in anni umani corrispondono ai nostri 70 anni, e anche per noi è un’età importante.
A cosa dobbiamo fare attenzione ?
Un cane che ha raggiunto i 7 o 8 anni è già un cane che rientra nella categoria senior , ed ha sicuramente un comportamento diverso da un cucciolo, non ha più tanta voglia di saltare sul divano o correre nel parco per tanto tempo, non mangia molto e trascorre più tempo riposando.
Questo accade perchè la sua età non glielo consente ed anche perchè, essendo anziano comincia ad avere qualche problema di salute, dolori ai muscoli o alle ossa, o potrebbe avere problemi alla vista o ai denti.
Come prendersi cura di un cane anziano?
La prima cosa è sicuramente la pazienza, ricordiamoci sempre che un cane anziano è un po’ come un bambino, ma con molte fragilità .
Perchè un cane adulto o anziano, può andare incontro alle più comuni patologie tipiche della sua età, come l’artrosi, la cecità, la sordità e la perdita dei denti, ma anche forme più gravi che lo conducono alla morte, come la torsione dello stomaco, malattie renali o cardiache.
Dobbiamo fare sicuramente attenzione alla sua alimentazione, assicurandoci che mangi adeguatamente, evitando che diventi obeso, perchè un maggior peso graverebbe sulle sue fragili articolazioni, e ne impedirebbe il normale movimento.
Accertiamoci che sia sempre ben idratato, mettendogli a disposizione acqua fresca o anche brodi di carne o pesce insieme a qualche crocchetta, per invogliarlo a bene di più.
Ovviamente se notiamo che comincia a perdere i denti, alterniamo le crocchette per cani senior con un cibo più morbido, magari cucinato da noi.
E’ molto importante sorvegliare il cane mentre mangia, per controllare che non mangi troppo velocemente ( sintomo della torsione dello stomaco) o che non mangi affatto, soprattutto se il nostro cane ha perso i denti o peggio che soffra di demenza senile. Nei casi in cui il cane ha perso la vista o l’udito, potrebbe sentirsi disorientato e non mangiare o bere abbastanza, aggravando il suo stato fisico e psicologico.
Fare attività fisica e sociale
E’ molto importante continuare l’attività fisica per il nostro cane, ma in maniera diversa. Certamente non potrà correre e giocare come prima, ma passeggiare più volte al giorno per almeno mezz’ora è fondamentale per mantenere attivi i suoi muscoli e la socialità con gli altri cani.
Un cane anziano tende ad isolarsi e deprimersi, perchè sente dolore e non sa perchè. Passeggiare con noi, giocare con una palla o un bastoncino di legno, lanciati non troppo lontani, o magari nuotare, gli daranno gioia e si sentiranno ancora gratificati e importanti per noi.
Puoi trovare i giochi ed il cibo più adatto al tuo cane scaricando l’app quiinzona
Visite veterinarie
Con un cane anziano, cambia lo stile di vita e l’alimentazione, e la figura del veterinario diventa ancora più importante. Le visite mediche dovranno avere una frequenza di almeno sei mesi, in modo da assicurarci che tutto vada bene e nel caso di insorgenze di nuove patologie o problemi fisici, si possa intervenire subito limitando il più possibile disagi e sofferenze al nostro amico a quattro zampe.
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2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale.
L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli.
Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale.
Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi, si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina).
Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio:
minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari
minor possibilità di contrarre la FIV
meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento
netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio).
E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale.
L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso.
Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie.
Come funziona l’intervento di sterilizzazione?
La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità.
L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più.
Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico.
Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti.
Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento.
Quanto costa sterilizzare il gatto?
Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento.
Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
12 Febbraio 2021animali domestici / furettoFuretto domestico, animale molto amato dai bambini, dal viso simpatico e occhi furbetti, attenzione però al suo odore particolarmente pungente che diventa più importante da adulto nella fase di innamoramento.
Il furetto da compagnia, compare sempre più nelle liste dei desideri di grandi e piccini che vogliono adottare un animale domestico.
Complice il suo aspetto simpatico, il furetto o Mustela putorius furo, ossia faina puzzolente ladra (perchè tende a nascondere il cibo che trova e poi perchè il suo odore è importante), non è un roditore, come molti sono portati a pensare, ma un mustelide, che fa parte cioè della famiglia della lontra, della donnola, ma anche della puzzola, del tasso e così via.
E’ un animale carnivoro, ed i suoi 34 denti piccoli ma taglienti, possono non essere una piacevole esperienza quando incontrano le vostre dita. Ecco perchè, il furetto domestico pur essendo un animale molto socievole, soprattutto con noi umani, va trattato con estrema dolcezza.
Cosa bisogna sapere prima di adottare un furetto domestico?
Il furetto non è un animale selvatico e per questo non ama la solitudine, ecco perchè se lasciato per troppo tempo da solo in casa, finirà per soffrire.
Il furetti domestici amano giocare e si comportano come i gatti, facendo i propri bisogni nella sabbietta, giocano con palline ed i gomitoli di lana, dormono nei posti caldi ed accoglienti, tra i cuscini o nella biancheria.
Prima di adottare un furetto domestico, assicuriamoci che sia già abituato al contatto umano, perchè se per alcune cose somiglia al gatto, non è così istintivo come lui. I primi giorni potreste infatti trovare i suoi bisogni sparsi per casa, oppure vasi di fiori scavati e terra ovunque.
Non va tenuto in gabbia, ma una volta che avete deciso a quali stanze della vostra casa ha accesso, ricordate che è un animaletto curioso, quindi attenzione ad oggetti per voi preziosi che potrebbero inavvertitamente rompersi o fili di telefono o computer che potrebbero essere mordicchiati.
Preparategli dei posti comodi dove poter dormire, il furetto domestico è vivace e giocherellone, ma è anche un gran dormiglione.
Odore del furetto
Lo abbiamo detto all’inizio, il furetto ha un odore importante, un odore muschiato, che potrebbe non essere così gradevole.
Però dobbiamo fare una distinzione, tra l’odore derivato dalle ghiandole peri-anali che secernono una sostanza dall’odore pungente e sgradevole, quando l’animale si sente in pericolo o particolarmente eccitato, ed il suo odore naturale, che aumenta nel periodo di calore.
Non pensate di far rimuovere le ghiandole per eliminare l’odore, causereste un danno fisico permanente al furetto inutilmente e non risolvereste problema. Potete al contrario, nell’età matura dell’animale procedere alla sua sterilizzazione, in modo da ridurre e persino far scomparire completamente il questo suo odore pungente. Ma ricordate che il suo tipico odore muschiato resterà.
Se vuoi conoscere altre consigli e curiosità sui furetti domestici, scarica gratuitamente l‘app quiinzona, e troverai anche informazioni su veterinari in zona che potranno darti maggiori informazioni.
[...]
23 Febbraio 2021animali domestici / cane anziano / cibo animali / consigli utili / malattieUn cane anziano ha esigenze particolari, il trascorrere degli anni porta con se una serie di problematiche fisiche e non solo, alle quali noi umani dobbiamo porre la giusta attenzione.
Prendersi cura di un cane anziano è importante, per lui e anche per noi. Un cane è ritenuto anziano quando ha raggiunto i 10 anni, che poi a pensarci bene, tanti non sono, ma se li trasformiamo in anni umani corrispondono ai nostri 70 anni, e anche per noi è un’età importante.
A cosa dobbiamo fare attenzione ?
Un cane che ha raggiunto i 7 o 8 anni è già un cane che rientra nella categoria senior , ed ha sicuramente un comportamento diverso da un cucciolo, non ha più tanta voglia di saltare sul divano o correre nel parco per tanto tempo, non mangia molto e trascorre più tempo riposando.
Questo accade perchè la sua età non glielo consente ed anche perchè, essendo anziano comincia ad avere qualche problema di salute, dolori ai muscoli o alle ossa, o potrebbe avere problemi alla vista o ai denti.
Come prendersi cura di un cane anziano?
La prima cosa è sicuramente la pazienza, ricordiamoci sempre che un cane anziano è un po’ come un bambino, ma con molte fragilità .
Perchè un cane adulto o anziano, può andare incontro alle più comuni patologie tipiche della sua età, come l’artrosi, la cecità, la sordità e la perdita dei denti, ma anche forme più gravi che lo conducono alla morte, come la torsione dello stomaco, malattie renali o cardiache.
Dobbiamo fare sicuramente attenzione alla sua alimentazione, assicurandoci che mangi adeguatamente, evitando che diventi obeso, perchè un maggior peso graverebbe sulle sue fragili articolazioni, e ne impedirebbe il normale movimento.
Accertiamoci che sia sempre ben idratato, mettendogli a disposizione acqua fresca o anche brodi di carne o pesce insieme a qualche crocchetta, per invogliarlo a bene di più.
Ovviamente se notiamo che comincia a perdere i denti, alterniamo le crocchette per cani senior con un cibo più morbido, magari cucinato da noi.
E’ molto importante sorvegliare il cane mentre mangia, per controllare che non mangi troppo velocemente ( sintomo della torsione dello stomaco) o che non mangi affatto, soprattutto se il nostro cane ha perso i denti o peggio che soffra di demenza senile. Nei casi in cui il cane ha perso la vista o l’udito, potrebbe sentirsi disorientato e non mangiare o bere abbastanza, aggravando il suo stato fisico e psicologico.
Fare attività fisica e sociale
E’ molto importante continuare l’attività fisica per il nostro cane, ma in maniera diversa. Certamente non potrà correre e giocare come prima, ma passeggiare più volte al giorno per almeno mezz’ora è fondamentale per mantenere attivi i suoi muscoli e la socialità con gli altri cani.
Un cane anziano tende ad isolarsi e deprimersi, perchè sente dolore e non sa perchè. Passeggiare con noi, giocare con una palla o un bastoncino di legno, lanciati non troppo lontani, o magari nuotare, gli daranno gioia e si sentiranno ancora gratificati e importanti per noi.
Puoi trovare i giochi ed il cibo più adatto al tuo cane scaricando l’app quiinzona
Visite veterinarie
Con un cane anziano, cambia lo stile di vita e l’alimentazione, e la figura del veterinario diventa ancora più importante. Le visite mediche dovranno avere una frequenza di almeno sei mesi, in modo da assicurarci che tutto vada bene e nel caso di insorgenze di nuove patologie o problemi fisici, si possa intervenire subito limitando il più possibile disagi e sofferenze al nostro amico a quattro zampe.
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2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale.
L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli.
Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale.
Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi, si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina).
Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio:
minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari
minor possibilità di contrarre la FIV
meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento
netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio).
E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale.
L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso.
Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie.
Come funziona l’intervento di sterilizzazione?
La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità.
L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più.
Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico.
Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti.
Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento.
Quanto costa sterilizzare il gatto?
Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento.
Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
12 Febbraio 2021animali domestici / furettoFuretto domestico, animale molto amato dai bambini, dal viso simpatico e occhi furbetti, attenzione però al suo odore particolarmente pungente che diventa più importante da adulto nella fase di innamoramento.
Il furetto da compagnia, compare sempre più nelle liste dei desideri di grandi e piccini che vogliono adottare un animale domestico.
Complice il suo aspetto simpatico, il furetto o Mustela putorius furo, ossia faina puzzolente ladra (perchè tende a nascondere il cibo che trova e poi perchè il suo odore è importante), non è un roditore, come molti sono portati a pensare, ma un mustelide, che fa parte cioè della famiglia della lontra, della donnola, ma anche della puzzola, del tasso e così via.
E’ un animale carnivoro, ed i suoi 34 denti piccoli ma taglienti, possono non essere una piacevole esperienza quando incontrano le vostre dita. Ecco perchè, il furetto domestico pur essendo un animale molto socievole, soprattutto con noi umani, va trattato con estrema dolcezza.
Cosa bisogna sapere prima di adottare un furetto domestico?
Il furetto non è un animale selvatico e per questo non ama la solitudine, ecco perchè se lasciato per troppo tempo da solo in casa, finirà per soffrire.
Il furetti domestici amano giocare e si comportano come i gatti, facendo i propri bisogni nella sabbietta, giocano con palline ed i gomitoli di lana, dormono nei posti caldi ed accoglienti, tra i cuscini o nella biancheria.
Prima di adottare un furetto domestico, assicuriamoci che sia già abituato al contatto umano, perchè se per alcune cose somiglia al gatto, non è così istintivo come lui. I primi giorni potreste infatti trovare i suoi bisogni sparsi per casa, oppure vasi di fiori scavati e terra ovunque.
Non va tenuto in gabbia, ma una volta che avete deciso a quali stanze della vostra casa ha accesso, ricordate che è un animaletto curioso, quindi attenzione ad oggetti per voi preziosi che potrebbero inavvertitamente rompersi o fili di telefono o computer che potrebbero essere mordicchiati.
Preparategli dei posti comodi dove poter dormire, il furetto domestico è vivace e giocherellone, ma è anche un gran dormiglione.
Odore del furetto
Lo abbiamo detto all’inizio, il furetto ha un odore importante, un odore muschiato, che potrebbe non essere così gradevole.
Però dobbiamo fare una distinzione, tra l’odore derivato dalle ghiandole peri-anali che secernono una sostanza dall’odore pungente e sgradevole, quando l’animale si sente in pericolo o particolarmente eccitato, ed il suo odore naturale, che aumenta nel periodo di calore.
Non pensate di far rimuovere le ghiandole per eliminare l’odore, causereste un danno fisico permanente al furetto inutilmente e non risolvereste problema. Potete al contrario, nell’età matura dell’animale procedere alla sua sterilizzazione, in modo da ridurre e persino far scomparire completamente il questo suo odore pungente. Ma ricordate che il suo tipico odore muschiato resterà.
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