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articoli
31 Agosto 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / curiosità / oche domesticheSappiamo bene che le oche vengono allevate per la loro carne e per le uova, ma pochi sanno che sono degli eccellenti animali da compagnia.
Le oche infatti se prese da piccole, si abituano molto velocemente all’uomo, sono molto fedeli e protettive verso il nucleo familiare di cui si sentono di far parte.
Se si decide di allevare delle oche, è necessario scegliere bene la razza che vogliamo. Ci sono oche per le uova, per le piume e per la carne.
Se il nostro desiderio è quello di allevare oche per compagnia e per le uova, le migliori razze sono certamente le padovane o le livornesi.
Prima di scegliere di prendere un’oca come animale domestico, dobbiamo sapere che è piuttosto rumoroso, e non può assolutamente vivere in appartamento.
L’ambiente ideale per allevare le oche è certamente un ambiente esterno molto grande, dove possono gironzolare indisturbate, con acqua fresca sempre disponibile, sia per bere che per nuotare.
E’ sicuramente un animale molto fedele e dall’olfatto molto sviluppato, che gli consente di riconoscere subito la persona che se ne prende cura, e per niente stupido. Infatti l’oca domestica al contrario di altri animali da compagnia, è molto indipendente e non necessita di cure costanti.
Per creare un ambiente ideale per allevare delle oche, dobbiamo ricordarci che sono pur sempre dei volatili, pertanto dovremo recintare l’area che gli abbiamo dedicato. Dobbiamo prevedere una casetta dove farle riparare di notte ed in caso di temperature troppo rigide.
Fondamentale è la presenza dell’acqua fresca nel recinto che gli abbiamo dedicato, prevedendo un piccolo stagno o una pozza in cui possono nuotare in libertà.
Per quanto riguarda la loro alimentazione, le oche domestiche sono onnivore, mangiano erba, mais, graniglia, molta frutta, ma anche gli avanzi dei nostri pasti.
Tuttavia, come gli esseri umani, le oche necessitano di una dieta bilanciata con vitamine e minerali. Il loro cibo deve essere quello per pollame (anatre, oche, ecc.) reperibile nei negozi per animali specializzati.
[...]
2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale.
L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli.
Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale.
Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi, si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina).
Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio:
minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari
minor possibilità di contrarre la FIV
meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento
netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio).
E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale.
L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso.
Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie.
Come funziona l’intervento di sterilizzazione?
La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità.
L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più.
Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico.
Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti.
Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento.
Quanto costa sterilizzare il gatto?
Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento.
Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
16 Agosto 2020animali domestici / consigli utili / gattiLa cistite del gatto è un’infiammazione delle vie urinarie piuttosto frequente, con sintomi molto importanti e dolorosi. Ma come possiamo curarla con metodi naturali?
La cistite nel gatto provoca gli stessi sintomi che si manifestano negli umani, quali bruciore, prurito, dolore e difficoltà ad urinare, tanto che potreste sentire il vostro gatto miagolare o lamentarsi durante la minzione, per ritrovare poi anche del sangue nella lettiera.
L’apparato urinario dei gatti è piuttosto delicato, soprattutto in quelli sterilizzati e le infiammazioni da cistite si possono presentare con una certa facilità e frequenza.
Quali sono le cause della cistite nei gatti?
Diversi sono i fattori che causano la cistite nei gatti, quali un’alimentazione non equilibrata, o composta da cibi di scarsa qualità.
Questa condizione può causare infiammazione dell’intero tratto urinario e, nei casi più complessi, può incentivare la formazione di pericolosi calcoli.
La cistite può essere provocata da infezioni batteriche dell’uretra e dei reni, da traumi fisici, come un colpo al basso ventre, dal blocco dell’uretra, o da infezioni virali o batteriche, avvelenamenti, cancro alla vescica, malattie del sangue e dell’apparato digerente, ed infine da somatizzazione di stress e ansia.
Come curare la cistite del gatto?
Se la cistite si presenta sotto una forma grave, perchè ritroviamo la lettiera sporca di sangue, o vediamo il nostro gatto particolarmente sofferente, l’unica cosa da fare è sicuramente rivolgersi al veterinario che fatte le dovute indagini mediche, fornirà l’adeguata cura farmacologica con un antibiotici mirati per debellare le infezioni batteriche.
Nel caso di cistite in forma più lieve, si può intervenire con metodi più naturali ma molto efficaci, come un decotto di fiori e foglie di malva.
Dosaggio : 2 cucchiai di malva in un litro di acqua e bollire per circa 10 minuti. Lasciare riposare e filtrare. Aggiungere acqua a questo concentrato e mettere nella ciotola al posto dell’acqua da bere.
Il decotto di malva di solito è ben gradita e va dato per più giorni, anche dopo la scomparsa dei sintomi, per sfiammare a fondo tutta la parte.
Ricordarsi di tenere la lettiera lontana dalla ciotola del cibo e soprattutto tenerla sempre pulita, perché i gatti piuttosto che utilizzarla sporca, preferiscono trattenere la pipì.
Altra cosa molto importante rendere sempre disponibile una ciotola con acqua fresca e pulita, perchè ricordiamoci che i gatti non bevono molto, ma in questa situazione bere molta acqua è fondamentale per eliminare tutte le sostanze tossiche ed infiammatorie e a lavare le mucose della vescica.
[...]
31 Agosto 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / curiosità / oche domesticheSappiamo bene che le oche vengono allevate per la loro carne e per le uova, ma pochi sanno che sono degli eccellenti animali da compagnia.
Le oche infatti se prese da piccole, si abituano molto velocemente all’uomo, sono molto fedeli e protettive verso il nucleo familiare di cui si sentono di far parte.
Se si decide di allevare delle oche, è necessario scegliere bene la razza che vogliamo. Ci sono oche per le uova, per le piume e per la carne.
Se il nostro desiderio è quello di allevare oche per compagnia e per le uova, le migliori razze sono certamente le padovane o le livornesi.
Prima di scegliere di prendere un’oca come animale domestico, dobbiamo sapere che è piuttosto rumoroso, e non può assolutamente vivere in appartamento.
L’ambiente ideale per allevare le oche è certamente un ambiente esterno molto grande, dove possono gironzolare indisturbate, con acqua fresca sempre disponibile, sia per bere che per nuotare.
E’ sicuramente un animale molto fedele e dall’olfatto molto sviluppato, che gli consente di riconoscere subito la persona che se ne prende cura, e per niente stupido. Infatti l’oca domestica al contrario di altri animali da compagnia, è molto indipendente e non necessita di cure costanti.
Per creare un ambiente ideale per allevare delle oche, dobbiamo ricordarci che sono pur sempre dei volatili, pertanto dovremo recintare l’area che gli abbiamo dedicato. Dobbiamo prevedere una casetta dove farle riparare di notte ed in caso di temperature troppo rigide.
Fondamentale è la presenza dell’acqua fresca nel recinto che gli abbiamo dedicato, prevedendo un piccolo stagno o una pozza in cui possono nuotare in libertà.
Per quanto riguarda la loro alimentazione, le oche domestiche sono onnivore, mangiano erba, mais, graniglia, molta frutta, ma anche gli avanzi dei nostri pasti.
Tuttavia, come gli esseri umani, le oche necessitano di una dieta bilanciata con vitamine e minerali. Il loro cibo deve essere quello per pollame (anatre, oche, ecc.) reperibile nei negozi per animali specializzati.
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2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale.
L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli.
Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale.
Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi, si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina).
Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio:
minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari
minor possibilità di contrarre la FIV
meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento
netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio).
E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale.
L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso.
Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie.
Come funziona l’intervento di sterilizzazione?
La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità.
L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più.
Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico.
Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti.
Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento.
Quanto costa sterilizzare il gatto?
Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento.
Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
16 Agosto 2020animali domestici / consigli utili / gattiLa cistite del gatto è un’infiammazione delle vie urinarie piuttosto frequente, con sintomi molto importanti e dolorosi. Ma come possiamo curarla con metodi naturali?
La cistite nel gatto provoca gli stessi sintomi che si manifestano negli umani, quali bruciore, prurito, dolore e difficoltà ad urinare, tanto che potreste sentire il vostro gatto miagolare o lamentarsi durante la minzione, per ritrovare poi anche del sangue nella lettiera.
L’apparato urinario dei gatti è piuttosto delicato, soprattutto in quelli sterilizzati e le infiammazioni da cistite si possono presentare con una certa facilità e frequenza.
Quali sono le cause della cistite nei gatti?
Diversi sono i fattori che causano la cistite nei gatti, quali un’alimentazione non equilibrata, o composta da cibi di scarsa qualità.
Questa condizione può causare infiammazione dell’intero tratto urinario e, nei casi più complessi, può incentivare la formazione di pericolosi calcoli.
La cistite può essere provocata da infezioni batteriche dell’uretra e dei reni, da traumi fisici, come un colpo al basso ventre, dal blocco dell’uretra, o da infezioni virali o batteriche, avvelenamenti, cancro alla vescica, malattie del sangue e dell’apparato digerente, ed infine da somatizzazione di stress e ansia.
Come curare la cistite del gatto?
Se la cistite si presenta sotto una forma grave, perchè ritroviamo la lettiera sporca di sangue, o vediamo il nostro gatto particolarmente sofferente, l’unica cosa da fare è sicuramente rivolgersi al veterinario che fatte le dovute indagini mediche, fornirà l’adeguata cura farmacologica con un antibiotici mirati per debellare le infezioni batteriche.
Nel caso di cistite in forma più lieve, si può intervenire con metodi più naturali ma molto efficaci, come un decotto di fiori e foglie di malva.
Dosaggio : 2 cucchiai di malva in un litro di acqua e bollire per circa 10 minuti. Lasciare riposare e filtrare. Aggiungere acqua a questo concentrato e mettere nella ciotola al posto dell’acqua da bere.
Il decotto di malva di solito è ben gradita e va dato per più giorni, anche dopo la scomparsa dei sintomi, per sfiammare a fondo tutta la parte.
Ricordarsi di tenere la lettiera lontana dalla ciotola del cibo e soprattutto tenerla sempre pulita, perché i gatti piuttosto che utilizzarla sporca, preferiscono trattenere la pipì.
Altra cosa molto importante rendere sempre disponibile una ciotola con acqua fresca e pulita, perchè ricordiamoci che i gatti non bevono molto, ma in questa situazione bere molta acqua è fondamentale per eliminare tutte le sostanze tossiche ed infiammatorie e a lavare le mucose della vescica.
[...]
31 Agosto 2020animali domestici / cibo animali / consigli utili / curiosità / oche domesticheSappiamo bene che le oche vengono allevate per la loro carne e per le uova, ma pochi sanno che sono degli eccellenti animali da compagnia.
Le oche infatti se prese da piccole, si abituano molto velocemente all’uomo, sono molto fedeli e protettive verso il nucleo familiare di cui si sentono di far parte.
Se si decide di allevare delle oche, è necessario scegliere bene la razza che vogliamo. Ci sono oche per le uova, per le piume e per la carne.
Se il nostro desiderio è quello di allevare oche per compagnia e per le uova, le migliori razze sono certamente le padovane o le livornesi.
Prima di scegliere di prendere un’oca come animale domestico, dobbiamo sapere che è piuttosto rumoroso, e non può assolutamente vivere in appartamento.
L’ambiente ideale per allevare le oche è certamente un ambiente esterno molto grande, dove possono gironzolare indisturbate, con acqua fresca sempre disponibile, sia per bere che per nuotare.
E’ sicuramente un animale molto fedele e dall’olfatto molto sviluppato, che gli consente di riconoscere subito la persona che se ne prende cura, e per niente stupido. Infatti l’oca domestica al contrario di altri animali da compagnia, è molto indipendente e non necessita di cure costanti.
Per creare un ambiente ideale per allevare delle oche, dobbiamo ricordarci che sono pur sempre dei volatili, pertanto dovremo recintare l’area che gli abbiamo dedicato. Dobbiamo prevedere una casetta dove farle riparare di notte ed in caso di temperature troppo rigide.
Fondamentale è la presenza dell’acqua fresca nel recinto che gli abbiamo dedicato, prevedendo un piccolo stagno o una pozza in cui possono nuotare in libertà.
Per quanto riguarda la loro alimentazione, le oche domestiche sono onnivore, mangiano erba, mais, graniglia, molta frutta, ma anche gli avanzi dei nostri pasti.
Tuttavia, come gli esseri umani, le oche necessitano di una dieta bilanciata con vitamine e minerali. Il loro cibo deve essere quello per pollame (anatre, oche, ecc.) reperibile nei negozi per animali specializzati.
[...]
2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale.
L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli.
Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale.
Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi, si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina).
Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio:
minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari
minor possibilità di contrarre la FIV
meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento
netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio).
E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale.
L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso.
Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie.
Come funziona l’intervento di sterilizzazione?
La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità.
L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più.
Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico.
Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti.
Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento.
Quanto costa sterilizzare il gatto?
Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento.
Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
16 Agosto 2020animali domestici / consigli utili / gattiLa cistite del gatto è un’infiammazione delle vie urinarie piuttosto frequente, con sintomi molto importanti e dolorosi. Ma come possiamo curarla con metodi naturali?
La cistite nel gatto provoca gli stessi sintomi che si manifestano negli umani, quali bruciore, prurito, dolore e difficoltà ad urinare, tanto che potreste sentire il vostro gatto miagolare o lamentarsi durante la minzione, per ritrovare poi anche del sangue nella lettiera.
L’apparato urinario dei gatti è piuttosto delicato, soprattutto in quelli sterilizzati e le infiammazioni da cistite si possono presentare con una certa facilità e frequenza.
Quali sono le cause della cistite nei gatti?
Diversi sono i fattori che causano la cistite nei gatti, quali un’alimentazione non equilibrata, o composta da cibi di scarsa qualità.
Questa condizione può causare infiammazione dell’intero tratto urinario e, nei casi più complessi, può incentivare la formazione di pericolosi calcoli.
La cistite può essere provocata da infezioni batteriche dell’uretra e dei reni, da traumi fisici, come un colpo al basso ventre, dal blocco dell’uretra, o da infezioni virali o batteriche, avvelenamenti, cancro alla vescica, malattie del sangue e dell’apparato digerente, ed infine da somatizzazione di stress e ansia.
Come curare la cistite del gatto?
Se la cistite si presenta sotto una forma grave, perchè ritroviamo la lettiera sporca di sangue, o vediamo il nostro gatto particolarmente sofferente, l’unica cosa da fare è sicuramente rivolgersi al veterinario che fatte le dovute indagini mediche, fornirà l’adeguata cura farmacologica con un antibiotici mirati per debellare le infezioni batteriche.
Nel caso di cistite in forma più lieve, si può intervenire con metodi più naturali ma molto efficaci, come un decotto di fiori e foglie di malva.
Dosaggio : 2 cucchiai di malva in un litro di acqua e bollire per circa 10 minuti. Lasciare riposare e filtrare. Aggiungere acqua a questo concentrato e mettere nella ciotola al posto dell’acqua da bere.
Il decotto di malva di solito è ben gradita e va dato per più giorni, anche dopo la scomparsa dei sintomi, per sfiammare a fondo tutta la parte.
Ricordarsi di tenere la lettiera lontana dalla ciotola del cibo e soprattutto tenerla sempre pulita, perché i gatti piuttosto che utilizzarla sporca, preferiscono trattenere la pipì.
Altra cosa molto importante rendere sempre disponibile una ciotola con acqua fresca e pulita, perchè ricordiamoci che i gatti non bevono molto, ma in questa situazione bere molta acqua è fondamentale per eliminare tutte le sostanze tossiche ed infiammatorie e a lavare le mucose della vescica.
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