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2 Marzo 2021animali domestici / congiuntivite gatto / consigli utili / gattiCongiuntivite gatto, rimedi naturali o farmaci, cosa è meglio per curare il nostro amico a quattro zampe quando manifesta i sintomi di una infiammazione agli occhi? Il problema della congiuntivite che affrontiamo noi umani, è molto simile a quella che spesso affligge anche i nostri amici animali, come cani e gatti. Curare un gatto con congiuntivite, spesso può sembrare più complicato di quello che è realmente, ma basta capirne l’origine e la soluzione è presto data. Ma cos’è la congiuntivite del gatto? Si tratta di un’infiammazione che colpisce lo strato trasparente che riveste la parte anteriore del globo oculare e la superficie interna delle palpebre, chiamata appunto congiuntiva. Ciò comporta una eccessiva lacrimazione, con lacrime sono di solito dense e scure che scorrono vicino al naso sotto l’occhio, un palese rigonfiamento della terza palpebra dell’occhio del gatto, visibile normalmente dalla parte dell’occhio più vicina al naso, che se infiammata arriva a ricoprire l’iride. Come per noi umani, anche la congiuntivite del gatto genera dolore, prurito, e nei casi più gravi anche delle lesioni sull’occhio. Cause della congiuntivite del gatto? La cause che inducono la congiuntivite al gatto, possono essere diverse, posso avere origine allergica o anche di natura batterica/virale,  può essere dovuta alla presenza di vento/sole intensi che colpiscono direttamente l’occhio irritandolo, o di un corpo estraneo; oppure può essere legata ad altre patologie dell’occhio (come nella cheratocongiuntivite secca del cane). Come curare la congiuntivite al gatto? Inutile dire che la prima cosa da fare nel caso si verifichino i primi sintomi di una congiuntivite al vostro gatto o cane, è quella di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia in zona per consentirgli di effettuare degli esami più approfonditi per stabilirne la causa e provvedere alla giusta terapia. Di solito il veterinario comincia sempre con una terapia sintomatica, tramite la somministrazione di farmaci per ridurre l’infiammazione, come ad esempio un collirio specifico per la congiuntivite dei gatti, per poi passare ad analizzare le lacrime del gatto per individuare se la congiuntivite è di origine batterica. Per le forme più lievi, sempre dietro consiglio del veterinario possiamo ricorrere anche a rimedi naturali, come gli impacchi con camomilla o malva fredda per 2 o 3 volte al giorno e inoltre localmente può essere applicato un collirio a base di eufrasia.  E’ importante anche una modifica nell’alimentazione del nostro amico a quattro zampe, a base di apposite vitamine che hanno effetto sul lungo periodo, e soprattutto fare attenzione all’igiene dell’ambiente frequentato dal gatto, perchè essendo contagiosa, la congiuntivite può essere trasmessa all’uomo involontariamente. continua a seguirci, iscriviti alla nostra newsletter [...]
26 Luglio 2020animali domestici / antiparassitari / cani / consigli utiliOgni volta che ci si avvicina alla bella stagione ritorna l’incubo delle pulci e zecche per cani e gatti, ed il dilemma su cosa è meglio usare tra i collari antipulci in commercio o procedere con rimedi naturali. I collari antipulci che troviamo in commercio, spesso contengono sostanze che possono nuocere ai nostri amici a quattro zampe, anche se ultimamente diversi brand del settore hanno hanno indirizzato la loro produzione verso  collari antiparassitari contenenti estratti vegetali a base, come la citronella, olio essenziale di Neem ,  terpeni d’arancio, la cui efficacia protettiva supera i 6-7 mesi. Per combattere pulci e zecche, e rendere la vita del nostro cane o del nostro gatto più serena, dobbiamo certamente fare attenzione al luogo dove dorme e dove gioca, cercando di mantenere sempre pulito e disinfettato divani, tappeti, sedile della macchina e trasportino, perchè ricordate che la pulce riesce a deporre fino a 20 uova al giorno, che tendono a cadere e spargersi ovunque. Se non trattati nel giusto modo, i parassiti posso causare dei guai seri tanto al cane che al gatto, perchè sono la principale causa di allergie, dermatiti allergiche, e nei casi più gravi , sono proprio le pulci a provocare la tenia e perfino l’anemia, la debilitazione e il dimagrimento del cane o del gatto. Quindi è molto importante, se vedete che il vostro cane comincia a grattarsi e mordicchiarsi insistentemente sul dorso, vicino alla coda o sulla pancia e fianchi, è il momento di agire, perchè le pulci lo stanno attaccando. Come combattere pulci e zecche con prodotti naturali? Sono diversi i prodotti naturali ed anche economici che possiamo usare per liberare i nostri amici a quattro zampe dai fastidiosi e pericolosi parassiti che li tormentano. Cominciamo con l’aceto bianco, che diluito con acqua e passato con un panno inumidito sul manto del vostro cane, allontanerà le pulci e potrà essere usato anche per disinfettare anche i suoi giochi, la cuccia, o la copertina che usa per dormire. Si può usare l’olio essenziale di lavanda, di citronella o menta da versare in gocce su di un fazzoletto o un laccio di stoffa da usare come collare e legare al collo del cane, per una efficacia immediata contro le pulci e le zanzare. La lavanda è molto efficace contro le zanzare e pulci anche come pianta da tenere nel proprio giardino o terrazzo . E non dimentichiamo il limone , il cui succo diluito con acqua e bicarbonato, allontana i parassiti se passato con un panno sul pelo del cane ( esempio : succo di 2 limoni , 250gr acqua , 1 cucchiaino bicarbonato ).     [...]
2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale. L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli. Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale. Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi,  si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina). Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio: minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari minor possibilità di contrarre la FIV meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio). E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale. L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso. Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie. Come funziona l’intervento di sterilizzazione? La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità. L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più. Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico. Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti. Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento. Quanto costa sterilizzare il gatto? Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento. Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
2 Marzo 2021animali domestici / congiuntivite gatto / consigli utili / gattiCongiuntivite gatto, rimedi naturali o farmaci, cosa è meglio per curare il nostro amico a quattro zampe quando manifesta i sintomi di una infiammazione agli occhi? Il problema della congiuntivite che affrontiamo noi umani, è molto simile a quella che spesso affligge anche i nostri amici animali, come cani e gatti. Curare un gatto con congiuntivite, spesso può sembrare più complicato di quello che è realmente, ma basta capirne l’origine e la soluzione è presto data. Ma cos’è la congiuntivite del gatto? Si tratta di un’infiammazione che colpisce lo strato trasparente che riveste la parte anteriore del globo oculare e la superficie interna delle palpebre, chiamata appunto congiuntiva. Ciò comporta una eccessiva lacrimazione, con lacrime sono di solito dense e scure che scorrono vicino al naso sotto l’occhio, un palese rigonfiamento della terza palpebra dell’occhio del gatto, visibile normalmente dalla parte dell’occhio più vicina al naso, che se infiammata arriva a ricoprire l’iride. Come per noi umani, anche la congiuntivite del gatto genera dolore, prurito, e nei casi più gravi anche delle lesioni sull’occhio. Cause della congiuntivite del gatto? La cause che inducono la congiuntivite al gatto, possono essere diverse, posso avere origine allergica o anche di natura batterica/virale,  può essere dovuta alla presenza di vento/sole intensi che colpiscono direttamente l’occhio irritandolo, o di un corpo estraneo; oppure può essere legata ad altre patologie dell’occhio (come nella cheratocongiuntivite secca del cane). Come curare la congiuntivite al gatto? Inutile dire che la prima cosa da fare nel caso si verifichino i primi sintomi di una congiuntivite al vostro gatto o cane, è quella di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia in zona per consentirgli di effettuare degli esami più approfonditi per stabilirne la causa e provvedere alla giusta terapia. Di solito il veterinario comincia sempre con una terapia sintomatica, tramite la somministrazione di farmaci per ridurre l’infiammazione, come ad esempio un collirio specifico per la congiuntivite dei gatti, per poi passare ad analizzare le lacrime del gatto per individuare se la congiuntivite è di origine batterica. Per le forme più lievi, sempre dietro consiglio del veterinario possiamo ricorrere anche a rimedi naturali, come gli impacchi con camomilla o malva fredda per 2 o 3 volte al giorno e inoltre localmente può essere applicato un collirio a base di eufrasia.  E’ importante anche una modifica nell’alimentazione del nostro amico a quattro zampe, a base di apposite vitamine che hanno effetto sul lungo periodo, e soprattutto fare attenzione all’igiene dell’ambiente frequentato dal gatto, perchè essendo contagiosa, la congiuntivite può essere trasmessa all’uomo involontariamente. continua a seguirci, iscriviti alla nostra newsletter [...]
26 Luglio 2020animali domestici / antiparassitari / cani / consigli utiliOgni volta che ci si avvicina alla bella stagione ritorna l’incubo delle pulci e zecche per cani e gatti, ed il dilemma su cosa è meglio usare tra i collari antipulci in commercio o procedere con rimedi naturali. I collari antipulci che troviamo in commercio, spesso contengono sostanze che possono nuocere ai nostri amici a quattro zampe, anche se ultimamente diversi brand del settore hanno hanno indirizzato la loro produzione verso  collari antiparassitari contenenti estratti vegetali a base, come la citronella, olio essenziale di Neem ,  terpeni d’arancio, la cui efficacia protettiva supera i 6-7 mesi. Per combattere pulci e zecche, e rendere la vita del nostro cane o del nostro gatto più serena, dobbiamo certamente fare attenzione al luogo dove dorme e dove gioca, cercando di mantenere sempre pulito e disinfettato divani, tappeti, sedile della macchina e trasportino, perchè ricordate che la pulce riesce a deporre fino a 20 uova al giorno, che tendono a cadere e spargersi ovunque. Se non trattati nel giusto modo, i parassiti posso causare dei guai seri tanto al cane che al gatto, perchè sono la principale causa di allergie, dermatiti allergiche, e nei casi più gravi , sono proprio le pulci a provocare la tenia e perfino l’anemia, la debilitazione e il dimagrimento del cane o del gatto. Quindi è molto importante, se vedete che il vostro cane comincia a grattarsi e mordicchiarsi insistentemente sul dorso, vicino alla coda o sulla pancia e fianchi, è il momento di agire, perchè le pulci lo stanno attaccando. Come combattere pulci e zecche con prodotti naturali? Sono diversi i prodotti naturali ed anche economici che possiamo usare per liberare i nostri amici a quattro zampe dai fastidiosi e pericolosi parassiti che li tormentano. Cominciamo con l’aceto bianco, che diluito con acqua e passato con un panno inumidito sul manto del vostro cane, allontanerà le pulci e potrà essere usato anche per disinfettare anche i suoi giochi, la cuccia, o la copertina che usa per dormire. Si può usare l’olio essenziale di lavanda, di citronella o menta da versare in gocce su di un fazzoletto o un laccio di stoffa da usare come collare e legare al collo del cane, per una efficacia immediata contro le pulci e le zanzare. La lavanda è molto efficace contro le zanzare e pulci anche come pianta da tenere nel proprio giardino o terrazzo . E non dimentichiamo il limone , il cui succo diluito con acqua e bicarbonato, allontana i parassiti se passato con un panno sul pelo del cane ( esempio : succo di 2 limoni , 250gr acqua , 1 cucchiaino bicarbonato ).     [...]
2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale. L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli. Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale. Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi,  si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina). Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio: minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari minor possibilità di contrarre la FIV meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio). E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale. L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso. Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie. Come funziona l’intervento di sterilizzazione? La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità. L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più. Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico. Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti. Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento. Quanto costa sterilizzare il gatto? Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento. Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
2 Marzo 2021animali domestici / congiuntivite gatto / consigli utili / gattiCongiuntivite gatto, rimedi naturali o farmaci, cosa è meglio per curare il nostro amico a quattro zampe quando manifesta i sintomi di una infiammazione agli occhi? Il problema della congiuntivite che affrontiamo noi umani, è molto simile a quella che spesso affligge anche i nostri amici animali, come cani e gatti. Curare un gatto con congiuntivite, spesso può sembrare più complicato di quello che è realmente, ma basta capirne l’origine e la soluzione è presto data. Ma cos’è la congiuntivite del gatto? Si tratta di un’infiammazione che colpisce lo strato trasparente che riveste la parte anteriore del globo oculare e la superficie interna delle palpebre, chiamata appunto congiuntiva. Ciò comporta una eccessiva lacrimazione, con lacrime sono di solito dense e scure che scorrono vicino al naso sotto l’occhio, un palese rigonfiamento della terza palpebra dell’occhio del gatto, visibile normalmente dalla parte dell’occhio più vicina al naso, che se infiammata arriva a ricoprire l’iride. Come per noi umani, anche la congiuntivite del gatto genera dolore, prurito, e nei casi più gravi anche delle lesioni sull’occhio. Cause della congiuntivite del gatto? La cause che inducono la congiuntivite al gatto, possono essere diverse, posso avere origine allergica o anche di natura batterica/virale,  può essere dovuta alla presenza di vento/sole intensi che colpiscono direttamente l’occhio irritandolo, o di un corpo estraneo; oppure può essere legata ad altre patologie dell’occhio (come nella cheratocongiuntivite secca del cane). Come curare la congiuntivite al gatto? Inutile dire che la prima cosa da fare nel caso si verifichino i primi sintomi di una congiuntivite al vostro gatto o cane, è quella di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia in zona per consentirgli di effettuare degli esami più approfonditi per stabilirne la causa e provvedere alla giusta terapia. Di solito il veterinario comincia sempre con una terapia sintomatica, tramite la somministrazione di farmaci per ridurre l’infiammazione, come ad esempio un collirio specifico per la congiuntivite dei gatti, per poi passare ad analizzare le lacrime del gatto per individuare se la congiuntivite è di origine batterica. Per le forme più lievi, sempre dietro consiglio del veterinario possiamo ricorrere anche a rimedi naturali, come gli impacchi con camomilla o malva fredda per 2 o 3 volte al giorno e inoltre localmente può essere applicato un collirio a base di eufrasia.  E’ importante anche una modifica nell’alimentazione del nostro amico a quattro zampe, a base di apposite vitamine che hanno effetto sul lungo periodo, e soprattutto fare attenzione all’igiene dell’ambiente frequentato dal gatto, perchè essendo contagiosa, la congiuntivite può essere trasmessa all’uomo involontariamente. continua a seguirci, iscriviti alla nostra newsletter [...]
26 Luglio 2020animali domestici / antiparassitari / cani / consigli utiliOgni volta che ci si avvicina alla bella stagione ritorna l’incubo delle pulci e zecche per cani e gatti, ed il dilemma su cosa è meglio usare tra i collari antipulci in commercio o procedere con rimedi naturali. I collari antipulci che troviamo in commercio, spesso contengono sostanze che possono nuocere ai nostri amici a quattro zampe, anche se ultimamente diversi brand del settore hanno hanno indirizzato la loro produzione verso  collari antiparassitari contenenti estratti vegetali a base, come la citronella, olio essenziale di Neem ,  terpeni d’arancio, la cui efficacia protettiva supera i 6-7 mesi. Per combattere pulci e zecche, e rendere la vita del nostro cane o del nostro gatto più serena, dobbiamo certamente fare attenzione al luogo dove dorme e dove gioca, cercando di mantenere sempre pulito e disinfettato divani, tappeti, sedile della macchina e trasportino, perchè ricordate che la pulce riesce a deporre fino a 20 uova al giorno, che tendono a cadere e spargersi ovunque. Se non trattati nel giusto modo, i parassiti posso causare dei guai seri tanto al cane che al gatto, perchè sono la principale causa di allergie, dermatiti allergiche, e nei casi più gravi , sono proprio le pulci a provocare la tenia e perfino l’anemia, la debilitazione e il dimagrimento del cane o del gatto. Quindi è molto importante, se vedete che il vostro cane comincia a grattarsi e mordicchiarsi insistentemente sul dorso, vicino alla coda o sulla pancia e fianchi, è il momento di agire, perchè le pulci lo stanno attaccando. Come combattere pulci e zecche con prodotti naturali? Sono diversi i prodotti naturali ed anche economici che possiamo usare per liberare i nostri amici a quattro zampe dai fastidiosi e pericolosi parassiti che li tormentano. Cominciamo con l’aceto bianco, che diluito con acqua e passato con un panno inumidito sul manto del vostro cane, allontanerà le pulci e potrà essere usato anche per disinfettare anche i suoi giochi, la cuccia, o la copertina che usa per dormire. Si può usare l’olio essenziale di lavanda, di citronella o menta da versare in gocce su di un fazzoletto o un laccio di stoffa da usare come collare e legare al collo del cane, per una efficacia immediata contro le pulci e le zanzare. La lavanda è molto efficace contro le zanzare e pulci anche come pianta da tenere nel proprio giardino o terrazzo . E non dimentichiamo il limone , il cui succo diluito con acqua e bicarbonato, allontana i parassiti se passato con un panno sul pelo del cane ( esempio : succo di 2 limoni , 250gr acqua , 1 cucchiaino bicarbonato ).     [...]
2 Ottobre 2020consigli utili / curiosità / gatti / microchip / sterilizzazione gattoLa sterilizzazione del gatto o della gatta è un intervento chirurgico sempre più praticato soprattutto per il benessere dell’animale. L’intervento di sterilizzazione su di una gatta, consiste nell’esportazione delle ovaie, mediante un’ incisione nell’addome, mentre nel gatto maschio vengono esportati i testicoli. Naturalmente questo tipo di intervento, non deve essere per forza praticato, perchè non si tratta di un intervento chirurgico necessario per la sopravvivenza dell’animale, ma diversi studi scientifici dimostrano che la sterilizzazione porta una serie di benefici alla salute ed al benessere dell’animale. Infatti, le gatte sterilizzate hanno minor probabilità di sviluppare tumori alla mammella o all’utero , ed evitando rapporti con i maschi,  si riducono notevolmente i rischi di contrarre malattie a trasmissione sessuale come la FIV, (immunodeficienza felina). Anche per il gatto la sterilizzazione comporta dei benefici fisici, come ad esempio: minor possibilità di sviluppare patologie prostatiche e patologie testicolari minor possibilità di contrarre la FIV meno traumi da combattimento con altri felini nel periodo dell’accoppiamento netta riduzione del comportamento di marcatura ( spruzzare l’urina in giro per delimitare il proprio territorio). E’ importante anche sapere, che la sterilizzazione del gatto o della gatta, pur modificando il comportamento sessuale dell’animale, non ne altera il carattere o l’intelligenza e neanche il suo essere affettuoso e gioviale. L’unica cosa che spesso si verifica dopo un intervento di sterilizzazione, è l’aumento del peso , che non è direttamente legato alla sterilizzazione, ma ad un rallentamento del metabolismo dovuto al fatto che l’animale si muove di meno, si impigrisce, si annoia più facilmente, soprattutto se vive in appartamento, e mangia più spesso. Ma tutto questo può essere tranquillamente controllato dal proprietario del gatto, che dovrà provvedere ad una alimentazione adeguata, e a fargli fare attività fisica, con dei giochi per esempio, per consentirgli di bruciare maggiori energie. Come funziona l’intervento di sterilizzazione? La procedura di sterilizzazione è simile sia per il gatto maschio che per la femmina. In entrambi i casi, dovrà rimanere a digiuno per le 12 ore precedenti all’intervento, per consentire al medico veterinario di eseguire l’anestesia totale in tranquillità. L’intervento sul gatto femmina richiede un po’ più di tempo rispetto a quello del maschio, perchè più invasivo, e questo comporta di conseguenza,un periodo di convalescenza un po’ più lungo, e qualche disturbo o piccolo dolore in più. Normalmente al gatto femmina viene applicato anche il collare elisabettiamo, per evitare che nei giorni di convalescenza lecchi l’addome ed i punti di sutura, e se il veterinario lo riterrà opportuno, prescriverà anche qualche antidolorifico o antibiotico. Se per il gatto maschio, la ripresa dall’intervento è quasi immediata, per la gatta è un po’ diverso e quindi si consiglia di tenerla in un posto tranquillo, con la lattiera vicino e di controllare che i punti non presentino segni di infezione o rigonfiamenti. Si consiglia di tenerla in casa almeno per i primi giorni dopo l’intervento e di farla mangiare dal secondo giorno dopo l’intervento. Quanto costa sterilizzare il gatto? Il costo per la sterilizzazione del gatto o gatta cambia in base allo studio veterinario che lo pratica ed alla città, ma il range di spesa va dagli 80 ai 150 euro, salvo complicazioni durante l’intervento o post intervento. Se invece si adotta un gatto da associazioni o rifugi per gatti abbandonati o randagi, di solito vengono dati già sterilizzati e con il microchip, ed accettano solo donazioni che servono poi alla copertura delle spese effettivamente sostenute per l’intervento. [...]
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