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27 Marzo 2021animali domestici / cani / malattieLa prima cosa che viene in mente alle persone che vogliono prendere un cane come animale domestico, è la razza di cani che non puzzano. E’ vero, spesso i cani non hanno un buon odore, ma vediamo perchè. Come noi umani, anche gli animali hanno un loro odore, che il più delle volte serve come autodifesa quando si sentono minacciati, come succede per esempio con il furetto, o come segno di riconoscimento tra simili, come avviene tra i cani quando si annusano a vicenda. A volte l’odore emanato da un animale serve per mimetizzarsi nell’ambiente circostante per favorire la cattura di altre prede. I cani fanno parte di quella categoria di animali che a volte presentano questo ” difettuccio”, quell’odore importante che spesso può risultare piuttosto fastidioso, come ad esempio quando sono bagnati. Perchè i cani puzzano ? L’odore fastidioso che può avere un cane dipende da diversi fattori. In primis è una questione di natura per alcune razze, perchè la loro pelle secerne un grasso che serve a proteggerla dai parassiti e che viene trattenuta dal pelo. In questi casi lavarlo frequentemente non risolverà il problema. Un altro motivo è la presenza di infezioni nelle orecchie. Infatti i cani hanno nelle orecchie delle ghiandole che producono un odore forte, che diventa più pungente se colpite da infezioni da lieviti. Il cattivo odore può dipendere anche dalle irritazioni cutanee che tendono a far aumentare la produzione di sebo, che come abbiamo visto prima è una sorta di autodifesa dai parassiti. Le irritazioni cutanee spesso si manifestano nelle razze di cani che hanno una pelle molto rugosa e che trattiene molta umidità, come ad esempio i bulldog. Anche l’alito del cane a volte non ha proprio un odore di menta fresca, dovuto a qualche problema intestinale, da tenere sotto controllo ed eventualmente far esaminare dal veterinario di fiducia. Spesso però questo l’alito cattivo del cane è semplicemente dovuto ad una igiene orale è un po’ carente,  a tal proposito in commercio esistono diversi prodotti molto efficaci per la pulizia dei denti del vostro cane, disponibili in un qualunque negozio di animali o supermercato fornito. Quali sono le razze di cani che non puzzano? Premesso che un cane non può essere assolutamente inodore, perchè  fa parte della sua identità e della sua natura, del resto anche noi umani abbiamo un nostro odore. Detto questo però esistono razze di cani che producono meno sebo, che hanno un pelo corto o che trattiene meno lo sporco con un conseguente minor odore. Parliamo di razze come: i Basenji , dalla pelle molto distesa e pelo corto e poco incline alle infezione da lieviti, i barboncini, con il pelo dall’odore quasi inesistente ed  ipoallergenico, i bichon frisé, dalla pelle sempre molto pulita, i cani d’acqua portoghese , dal pelo sottile ed arricciato che non trattiene lo sporco, i dalmata, i maltesi, gli Shih Tzu ed i Collie a pelo lungo seppur abbiano una quantità di pelo importante, non puzza. E’ molto importante però fare attenzione alla frequenza delle tolettature, anche se determinate razze di cani non puzzano, necessitano comunque di essere lavati, ma senza esagerare, perchè troppi bagni riducono la produzione di sebo e seccano la pelle, rendendo il nostro amico a quattro zampe più vulnerabile alle infezioni ed ai batteri. continua a seguirci, iscriviti alla nostra newsletter   [...]
27 Luglio 2020animali domestici / cibo animali / coniglio nano / consigli utili / curiositàDa qualche anno il coniglio è passato dall’essere un’appetitosa pietanza ad un simpatico ed affettuoso animale da compagnia, adorato dai bambini per il loro musetto simpatico e dagli adulti alla ricerca di un animale domestico dalle poche pretese. Questi piccoli amici, al contrario di quello che si pensa, sono estremamente sensibili, intelligenti e bisognosi di attenzioni, ed il fatto che possano vivere dentro una gabbia, non significa che non abbiano bisogno di relazioni affettive, di gioco e soprattutto di un’ adeguata alimentazione affinchè possano vivere in salute ed il più a lungo possibile. Cosa mangiano i conigli? A questa domanda tutti rispondiamo : “ le carote!“, certo, ma non solo le carote. I conigli sono erbivori e quindi mangiano erba, foglie e piante varie,  e quindi niente grassi, zuccheri, proteine, niente pane, no a cereali, biscotti o grissini, tutti alimenti che il sistema digestivo del coniglio non è in grado di elaborare e quindi estremamente dannosi per il suo organismo. Il coniglio trae il suo nutrimento dalla fibra, che la sua flora intestinale elabora ricavandone proteine, vitamine, acidi grassi, e tutto quanto serve al suo nutrimento. Tra l’altro l’erba  consuma i denti , perchè ricca di microcristalli di silice che lima i denti , e visto che uno dei problemi di salute dei conigli dipende dalla crescita perenne dei denti, il continuo masticare erba fa si che questo piccolo amico riesca a mantenerne la giusta lunghezza, senza incorrere in spiacevoli e dolorosi problemi di salute. Ricordate inoltre, che i conigli hanno problemi di blocchi intestinali, e questo non è dovuto al fatto che abbiamo ingerito il pelo , ma a carenza di fibra o all’uso non corretto di mangimi che causano una alterazione della flora intestinale provocando enteriti e diaree che spesso si rivelano letali. Riepilogando quindi, il nostro coniglietto può mangiare con regolarità : fieno ( steli verdi e sottili ) sedano, finocchio, carote, zucca, invidia, lattuga, radicchio, zucchine, peperoni, basilico, prezzemolo, cicoria, cavoli, broccoli, coste di bietola, rape, ravanelli, rucola, spinaci, verza. può mangiare anche un po’ di frutta, come : ananas, arancia, mela, anguria, melone, fragole, ciliegie, kiwi, pera pesca, albicocca, .. ma attenzione a non esagerare! Ma il cibo assolutamente vietato per i conigli sono : melanzane, funghi, verdure cotte, aglio, cipolle, patata, legumi, piante ornamentali, snack  (anche se “per conigli”), carboidrati in genere, come pane (nemmeno la crosta!), pasta, cereali, semi di qualsiasi genere, biscotti, dolciumi, cioccolato, yogurt, frutta secca . E’ buona abitudine, lasciare sempre a disposizione del nostro amico, fieno e acqua pulita ( da cambiare 1-2 volte al giorno) , così che lui possa nutrirsi o fare degli spuntini che soddisfino il suo fabbisogno giornaliero misurato in circa 150-200 gr di verdura mista al giorno ogni chilogrammo di peso.   [...]
2 Aprile 2021animali domestici / consigli utili / gatti / malattie gatto / raffreddore gattoGatto raffreddato, come riconoscere i sintomi e come curare i disturbi del raffreddore nei gatti con rimedi naturali, o quando è il caso di rivolgersi al veterinario. Quante volte vi sarà capitato di vedere il vostro gatto starnutire continuamente, con il naso che cola e gli occhietti lacrimosi? Tutti sintomi evidenti che il vostro amico a quattro zampe ha preso il raffreddore, un po’ come capita a noi umani. Vuoi per gli sbalzi di temperatura nel cambio stagione o per difese immunitarie basse, per i gatti che vivono molto all’aperto o in colonie, contrarre il raffreddore non è poi così inusuale. La trasmissione da gatto a gatto è molto frequente, perchè per sua natura il raffreddore è molto contagioso. Attenzione però, il raffreddore del gatto non viene trasmesso a noi umani perchè ha origine diversa. Quello dei gatti è originato da Herpesvirus, Calicivirus o Clamydia ( malattia piuttosto importante per la quale è necessaria la vaccinazione), mentre il raffreddore umano può dipendere da un semplice raffreddamento o da Rhynovirus . Come riconoscere un banale raffreddore da una malattia più importante? Quando un gatto è raffreddato mostra grosso modo gli stessi sintomi degli umani, come il naso che cola, gli occhi arrossati, starnuti frequenti, inappetenza e temperatura più alta del normale. Però dobbiamo prendere in considerazione anche altri fattori, per capire se si tratta di raffreddore o di una allergia a qualche pianta o prodotto che usiamo in casa. Intanto, verificare se la temperatura del gatto è superiore ai 39 gradi ( tra i 38 e 39 gradi è normale), se le secrezioni nasali sono composte da muco e sangue, se ha difficoltà a respirare, tosse ed inappetenza. Come curare il gatto con raffreddore? Quando questi sintomi sono persistenti, è fortemente consigliato rivolgersi al proprio veterinario, che interverrà con le opportune cure antibiotiche, antistaminici o antinfiammatori per contenere il sintomi . Assolutamente vietato l’uso dei nostri farmaci per curare il raffreddore del gatto, lo condurrebbe alla morte certa! Si può al contrario, ricorrere a cure omeopatiche, alleviare l’irritazione agli occhi o al naso pulendoli con batuffoli imbevuti di camomilla tiepida, ed aiutarlo nella respirazione con l’aerosol, sempre però prescritta dal veterinario. Per stimolare il suo appetito, si consigliano cibi morbidi, brodi dove inumidire le crocchette, ed assicurarsi che abbia sempre a disposizione acqua fresca e pulita per idratarsi correttamente. Naturalmente il gatto quando è raffreddato, ha bisogno di tranquillità, silenzio, ed un luogo caldo e confortevole dove poter riposare sereno, senza altri gatti o animali domestici, un po’ quello che cerchiamo anche noi umani quando siamo un po’ ” acciaccatelli “. continua a seguirci, iscriviti alla nostra newsletter [...]

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